Una delle cose da fare a Napoli più gettonate tra turisti e cittadini stessi è passeggiare ammirando dall’alto i suoi panorami mozzafiato, e in particolare la splendida vista del golfo con il Vesuvio sullo sfondo.

Tra i diversi quartieri collinari da cui è possibile ammirare Napoli dall’alto, il Vomero è sicuramente il punto d’osservazione privilegiato

Spesso la sua menzione nelle guide turistiche si deve alla spettacolare veduta dall’alto dalla terrazza di San Martino e ai due principali siti storici in loco: Castel Sant’Elmo e la Certosa.

Eppure questo quartiere – seppur relativamente recente, nato dalla fusione dei tre villaggi antichi di Vomero, Antignano e Case Puntellate – ha molto altro da offrire!

Il Vomero era, in origine, una zona prettamente agricola

Il suo nome viene dal “gioco del vomere”: una gara tra contadini per chi realizzava con l’aratro il solco più dritto. 

Per risalire agli albori del quartiere così come lo conosciamo oggi dobbiamo fare un passo indietro fino al 1656: l’anno in cui nobili e clero si rifugiarono nelle zone alte della città in cerca di aria pulita mentre a Napoli dilagava la peste.

Dal secolo successivo la zona divenne luogo di villeggiatura prediletto delle classi nobiliari napoletane

É proprio a questa circostanza che si devono le ville liberty che oggi si possono ammirare nel quartiere.  

A partire dal primo dopoguerra, il Vomero inizia gradualmente a popolarsi e a trasformarsi in uno dei quartieri residenziali più raffinati di Napoli. 

15 cose da fare e vedere al Vomero

Nonostante la sua storia sia dunque relativamente recente, il Vomero non va sottovalutato. 

Magari la storia avrà lasciato solo di recente le sue tracce, oggi ravvisabili nei suoi eleganti palazzi signorili.

Ma avrai ormai capito che questa collina stupenda merita a pieno titolo di essere inserita tra le tappe del tuo prossimo viaggio a Napoli!

Scopriamo insieme cosa vedere al Vomero, tutti i suoi luoghi d’interesse da visitare, anche – e soprattutto – quelli più insoliti!

1. Certosa e Museo di San Martino

Il nostro tour inizia dalla Certosa di San Martino, uno dei principali simboli del Vomero, che svetta maestosa dal punto più alto della sua collina incantando anche chi la osserva dal centro storico. 

Il primo edificio religioso ha origini medievali, voluto da Carlo d’Angiò e commissionato a Tino di Camaino.

Ma nel corso dei secoli sono stati tanti i talenti dell’arte e dell’architettura italiana che qui hanno lasciato la propria firma, come Antonio Dosio, Luca Giordano e Cosimo Fanzago. Proprio a quest’ultimo si deve l’aspetto attuale della Certosa, che la rende uno degli esempi più significativi di barocco napoletano.

Ecco alcuni dei capolavori che – varcata la splendida porta del 1600 – potrai ammirare nella chiesa:

  • La persecuzione dei certosini, affresco di Micco Spadaro;
  • Le statue di San Giovanni Battista e San Girolamo di Cosimo Fanzago;
  • Le tele raffiguranti Mosè ed Elia di Giuseppe Ribera;
  • Gli affreschi della volta di Giovanni Lanfranco.

L’area museale è divisa in diverse sezioni e tra queste spicca quella presepiale, con la presenza del suggestivo presepe Cuciniello. Le sue 800 statuine settecentesche, insieme ai suoi giochi prospettici, lo collocano al primo posto tra i più apprezzati presepi di Napoli.

2. Castel Sant’Elmo

Pochi sanno che “Elmo” deriva da Erasmo, santo a cui era dedicata la chiesetta costruita dove oggi si erge al suo posto il castello. 

Il nome ha subito diverse trasformazioni nel tempo: da Eramo a Ermo, fino a Elmo, come oggi è conosciuto. 

Le diverse trasformazioni che il castello ha subito negli anni riflettono lo stesso andamento della Certosa: fu voluto da Carlo d’Angiò come torre osservatorio, ampliato in seguito sotto Roberto d’Angiò dagli stessi architetti che avevano realizzato il complesso monastico. 

Il castello è stato negli anni teatro di molti eventi di rilievo nella storia napoletana: fu rifugio del vicerè Ponca de Leon durante la rivoluzione di Masaniello e tra le sue mura fu dichiarata dai rivoluzionari napoletani la Repubblica Partenopea nel 1799.

Leggi Anche  Città della Scienza: conoscenza e divertimento

Una piccola curiosità: si racconta che un galleria segreta – mai scoperta – al suo interno conduca fino al Palazzo Reale

Non sappiamo se è vero, ma quel che è certo è che passeggiare tra i corridoi del castello ti consentirà di ripercorrere da vicino i momenti più avvincenti della storia di Napoli!

3. Belvedere San Martino

Le più belle vedute di Napoli dall'alto

Una volta fuori dalla Certosa e dal Castello, prima di proseguire col nostro itinerario, ti consigliamo di fermarti un attimo e ammirare la vista di Napoli dall’alto del belvedere San Martino.

Di sera è un luogo di ritrovo e di movida un po’ troppo affollato, ma di giorno potrai godere di un silenzio piacevole che ben si concilia con lo spettacolo del centro storico, dove spiccheranno ben distinte Spaccanapoli e l’iconico tetto verde della Basilica di Santa Chiara.

4. Pedamentine di San Martino

Il nostro itinerario prosegue verso altri punti d’interesse del Vomero, alcuni anche insoliti e poco noti ai più

Ma il belvedere di San Martino è il punto di partenza di un’altra passeggiata spettacolare che magari potresti prendere in considerazione in un secondo momento.

Stiamo parlando della pedamentina di San Martino. I suoi 414 gradini si incastonano perfettamente tra giardini, vigne, alberi di agrumi, blocchi di tufo e murales, che ti terranno compagnia finché non vedrai comparire davanti a te i decumani, più in basso.

La pedamentina di San Martino è solo una tra le tante scale di Napoli che ti consentiranno di percorrere il meglio della città a piedi. Ne abbiamo parlato nel dettaglio in quest’articolo!

5. Villa Floridiana

Possiamo solo immaginare lo stupore di Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, quando ricevette in regalo dal suo consorte Ferdinando IV di Borbone 60.000 metri quadri di giardino con 150 specie di piante a popolarlo. 

Quel che sappiamo per certo è quanto sia ritemprante oggi passeggiare tra i suoi sentieri e viottoli, all’ombra dei suoi platani e inebriati dall’aroma curativo dei suoi pini. Se poi il culmine della passeggiata è una vista spettacolare sul golfo di Napoli

A rendere ancor più suggestivo il percorso lungo i suoi intricati sentieri ci sono colonne, elementi architettonici e sculture neoclassiche con richiami al mondo greco-romano. 

La villa prende il nome – azzeccatissimo – proprio dai domini della Duchessa e il suo allestimento fu curato da Friedrich Dehnhardt in persona, allora direttore dell’Orto Botanico di Napoli. 

E’ stata acquistata dallo Stato nei primi anni ‘20 e da allora un’ampia parte del parco è aperta al pubblico tutti i giorni. 

Tra i parchi più belli di Napoli è sicuramente un must see e al suo interno è possibile visitare anche un caratteristico Museo della Ceramica

6. Museo della ceramica Duca di Martina

Il Museo è stato appunto allestito all’interno della villa in stile neoclassico che sorge all’interno del parco e da cui questo prende il nome. 

La sua fondazione risale ai primi anni ‘30, a seguito del trasferimento di proprietà da parte degli ultimi eredi allo Stato Italiano. 

All’interno delle sue sale potrai ammirare circa 6.000 manufatti in ceramica, databili tra il XII al XIX secolo, provenienti da ogni parte del mondo e collezionati da Placido de Sangro, duca di Martina dal quale il museo prende il nome. 

Le ceramiche esposte sono divise in tre principali collezioni:

  • Opere di fattura occidentale medievali, rinascimentali e barocchi;
  • Opere di fattura occidentale realizzate a partire dal XVIII secolo;
  • Opere di fattura orientale risalenti principalmente alle dinastie Ming e Qing;

7. Il Borgo di Antignano e i suoi misteri

Non si tratta di un castello, un palazzo signorile o una chiesa barocca: eppure, quando si parla di cosa vedere al Vomero, il borgo di Antignano è una tappa obbligata e attrattiva unica nel suo genere. 

Si tratta forse dell’esperienza più immersiva che si possa fare nel lato più autentico e antico del quartiere

Il nome stesso di questo antico borgo – oggi incorporato nel quartiere – deriverebbe dal latino “Ante Janum“, che significa “davanti a Giano“, possibile riferimento alla divinità romana. 

Le sue stradine e vicoli riflettono tutti i momenti più salienti della storia del Vomero e di Napoli. 

Al civico 9 di via Annella di Massimo è possibile ad esempio scorgere due lastre in marmo che sono tutto ciò che resta della maestosa Villa Pontano (insieme a qualche sporadica traccia dei suoi antichi frutteti ravvisabile in alcuni scorci nel quartiere).

Leggi Anche  Cosa vedere e cosa fare a Napoli con i bambini

Si tratta di una delle tante ville che furono un luogo di riparo per le classi nobiliari e dirigenti napoletane a partire dal XV secolo. 

Poco più avanti è possibile ammirare il vecchio palazzo della dogana. Un piccolo edificio a due archi del XIX secolo, sulla cui facciata troneggia l’iscrizione: “Qui si paga per gli regj censali”. Una preziosa testimonianza dell’architettura rurale dell’antico Vomero.

Nelle mattine dei giorni feriali c’è anche il famoso mercatino di Antignano, a cui si può accedere da piazza Degli Artisti

Il mercatino è il luogo ideale per immergerti nella cultura locale e andare alla ricerca di vere e proprie chicche vintage. 

Nel caso decidessi di visitare Napoli nel periodo di Pasqua, non dovrai perderti il “mistero di Antignano”: una processione che si tiene la Domenica della Resurrezione. 

La particolarità di questo rito consiste nel fatto che si svolge come una vera rappresentazione teatrale, dove le quattro statue di Gesù risorto, la Madonna velata di nero, la Maddalena e l’apostolo Giovanni “parlano” tra loro in attesa che si compia il miracolo della resurrezione. Il tutto culmina con uno squillo di tromba

8. Quartiere Case Puntellate 

Partiamo dall’aspetto che ti starà incuriosendo di più: perché “case puntellate”? 

Il nome deriva da un’antica leggenda secondo la quale Cristo avrebbe “puntellato” le case del quartiere mettendole al riparo dal rischio futuro di cedimenti. 

Una credenza corroborata dal fatto che nel terribile terremoto del 1980 tutte le abitazioni del quartiere siano miracolosamente rimaste illese.

Puoi raggiungere questa zona percorrendo via Altamura – venendo da Via Gemito (la stazione della metro linea 1 più vicina è Quattro Giornate) – e prendendo la prima traversa a sinistra.

Imboccata via Case Puntellate, ti sembrerà di ritrovarti di colpo non più a Napoli ma in un qualsiasi paesino dell’entroterra campano, lontano dal caos e dalla movida del quartiere. 

L’unico monumento di rilievo è la Chiesa dell’Archetiello, risalente al ‘600, purtroppo non sempre aperta e visitabile. 

Ma la vera attrattiva di questo intrigo di stradine è proprio l’atmosfera da tipico borgo italiano che vi si respira, incredibilmente incastonata come una bolla in uno dei punti più nevralgici e vissuti della città. 

9. Chiesa di San Gennaro al Vomero

Si tratta di una chiesa relativamente recente, risalente al tardo XIX secolo. La sua architettura riflette lo stile di quegli anni: navata a croce latina, motivi decorativi neoclassici in stucco. 

Insomma, di chiese come questa ti capiterà di trovarne tante a Napoli, soprattutto nel centro storico e nel quartiere di Chiaia.

La vera particolarità di questa chiesa si deve al suggestivo San Gennaro di Luigi Mazzella.

Lo scultore napoletano – prematuramente scomparso di covid nel 2021 – ha omaggiato in più occasioni il quartiere con le sue opere. La più famosa tra queste è sicuramente l’obelisco di Piazza Fuga, poco distante dalla chiesa. 

La Chiesa custodisce anche delle opere d’arte antecedenti alla sua costruzione, prelevate dal vecchio monastero di Santa Patrizia all’Anticaglia

10. La Piccola Pompei

Il soprannome attribuito dai fedeli a questa chiesa non deve trarre in inganno: è detta “Piccola Pompei” non per una somiglianza coi famosissimi scavi, ma con l’altrettanto famoso Santuario della Beata Vergine del Rosario.

Le sue dimensioni sono ridotte, ridottissime, ma è un piccolo scrigno di tesori custodito dall’altrettanto caratteristica via Filippo Cifariello

Al suo interno si possono ammirare pregevoli affreschi, dipinti e decorazioni che testimoniano la maestria artistica dell’epoca del barocco napoletano.

Nonostante le sue dimensioni ridotte, questo piccolo gioiello offre un’atmosfera suggestiva e un’importante testimonianza storica e architettonica della storia del Vomero.

11. Basilica di San Gennaro ad Antignano

Anche la costruzione di questa chiesa è recente, ma la storia del luogo in cui sorge è antichissima: si ritiene che qui che sia avvenuto per la prima volta il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro!

Un aspetto che colpisce dell’edificio è la sua facciata decorata con geometrie policrome a contrasto e bassorilievi in marmo che raffigurano i simboli tetramorfi dei quattro Evangelisti. 

Tra le opere custodite all’interno della chiesa, spicca il lungo bassorilievo rettangolare raffigurante il proprio momento della traslazione del corpo di San Gennaro da Antignano alle attuali Catacombe, occasione in cui avvenne il miracolo.  

Prima dell’edificazione della chiesa c’era una cappelletta memoriale a ricordare questo particolare episodio postumo dell’agiografia di San Gennaro. All’interno di questa era collocato un protome del santo. 

Leggi Anche  San Gregorio Armeno e l’arte presepiale napoletana

Proprio in memoria di questo edificio originario la duchessa di Diano Brigida Spinola, proprietaria del terreno dove un tempo questo sorgeva, fece erigere la piccola edicola votiva in stile cinquecentesco. Oggi è possibile ammirare l’edicola in via Conte della Cerra, poco distante dalla chiesa. 

12. Ville Liberty del Petraio

Napoli è stata una delle capitali del liberty in Italia e molti palazzi storici del Vomero ne sono un’indubbia testimonianza. 

Se ti appassiona questo stile iconico e vuoi tornare a casa con la memoria intasata di scatti che ne immortalano i caratteristici motivi floreali, ti consigliamo un itinerario tra le ville liberty più famose nella zona del Petraio

Ecco alcune delle più note:

  • Villa Loreley;
  • Villa Pansini;
  • Villa de Cristoforo;
  • Palazzina Russo Ermolli; 
  • Villa La Santarella.

Quest’ultima è un vero pezzo di storia della città: fu costruita per Eduardo Scarpetta e sulla sua facciata è possibile leggere l’iconica scritta nonché titolo di uno dei film ambientati a Napoli da non perdere: Qui rido io.

13. Murales di Ilaria Cucchi

Con le sue numerose opere di street art, Napoli è un variopinto museo di arte contemporanea a cielo aperto, e anche al Vomero ne troviamo un esempio particolarmente evidente.

Stiamo parlando del murale di Jorit dedicato a Ilaria Cucchi

L’artista napoletano è famoso proprio per i volti disegnati sulle facciate dei palazzi di Napoli e da sempre ritrae personalità che lo hanno ispirato e che entrano a far parte della sua personalissima “human tribe”.

Non sorprende dunque che lo street artist abbia voluto ricordare con una sua opera la battaglia di Ilaria per suo fratello Stefano e per ottenere la verità sulla sua morte. 

Un ritratto davvero toccante che ci ricorda come certe lotte riguardino i diritti di tutti, soprattutto di quelli di cui nessuno parla.

Il murales si trova in via Francesco Verrotti, a poca distanza da Piazza Medaglie d’Oro e l’omonima fermata della metropolitana, ed è facilmente raggiungibile a piedi. 

Non è molto grande ed è ormai perfettamente integrato con i palazzi che lo circondano. In poco tempo è diventata un’opera d’arte iconica ed è una delle più visitate del quartiere.  

14. Parco Viviani

Foto di Fiore Silvestro Barbato

Meno nota della Floridiana, quest’area verde di 20.000 metri quadri si affaccia sul golfo di Napoli e offre una delle vedute panoramiche più belle in città!

Vi si accede da via Girolamo Santacroce ed è il luogo ideale per concedersi un momento di relax dopo una giornata trascorsa in giro a piedi. 

Le sue ampie distese di verde e le giostrine lo rendono perfetto soprattutto per chi è in viaggio a Napoli con bambini!

15. Lo Shopping: Mercatino di Antignano, via Scarlatti e via Luca Giordano

Gli amanti dello shopping non devono assolutamente perdersi il già citato mercatino di Antignano: un appuntamento imperdibile per tutti i residenti del quartiere. Il mercatino si tiene praticamente tutte le mattine, tranne la domenica. 

Chi ai mercatini preferisce le grandi firme troverà pane per i suoi denti a via Luca Giordano e via Scarlatti, non molto distanti dalla zona del mercatino. I grandi negozi scintillanti ti faranno immergere in un mondo di shopping.

Per chi è in cerca qualcosa di più tipico e artigianale una tappa da Piluc è d’obbligo: qui è possibile acquistare il loro iconico ciocco-tamburello che si rivelerà un’idea regalo e souvenir super azzeccata!

Dove mangiare e fare aperitivo al Vomero

Il Vomero è forse il posto perfetto per gustare piatti tipici della tradizione scansandosi le file interminabili delle pizzerie e trattorie del centro a ora di pranzo.

Trattandosi anche di una zona di movida, è la cornice perfetta anche per un aperitivo serale o un drink post cena.

Ti consigliamo di dare uno sguardo anche a quest’articolo dove abbiamo raccolto tutti i migliori locali in zona da non perdere. 

Come raggiungere il Vomero dal centro

Raggiungere il Vomero dal centro storico è semplicissimo: ti basterà prendere la metropolitana linea 1 dalla fermata Università o dalle altre fermate del centro. 

Ecco le fermate vomeresi più vicine ai luoghi di interesse citati in questo post: 

  • Quattro Giornate;
  • Piazza Vanvitelli;
  • Piazza Medaglie d’Oro.

Ora non ti resta che prenotare in una struttura strategica per visitare Napoli e le sue bellezze, ma che ti consenta di prendere agevolmente la metro per il Vomero: una struttura come Napoliving!

Prenota subito una delle nostre camere qui!