Lontano dai suoi luoghi di interesse più famosi, Napoli vanta dei piccoli tesori incassati nelle sue mura di tufo e pietra, che andrebbero inseriti nel proprio itinerario di viaggio: stiamo parlando delle sue edicole votive

Questi piccoli altari hanno accompagnato la città in ogni fase della sua storia, fin dal principio.

Le prime “antenate” delle edicole votive fanno infatti la loro comparsa in epoca greca: si trattava di piccoli tabernacoli dedicati agli Dei, nei quali i devoti erano soliti depositare degli omaggi alla divinità.

Questa tradizione la ritroviamo anche nella Napoli romana, dove le edicole erano spesso presenti anche all’interno delle case, allo scopo proprio di venerare i numi protettori degli ambienti domestici – un’usanza che, con i dovuti rivestimenti iconografici, sopravvive ancora oggi nelle edicole votive in città, come vedremo. 

Ma dobbiamo attendere il XVIII secolo e il regno di Carlo III di Borbone per vederle esplodere letteralmente in ogni angolo della città, così come le conosciamo oggi. 

Persuaso dal suo consigliere Padre Rocco di Massa Lubrense, il re incoraggiò la diffusione delle edicole sacre nella capitale del regno: un modo ingegnoso per caricare sulla devozione dei napoletani il costo della prima, rudimentale rete di illuminazione pubblica in città. 

Le edicole votive di Napoli racchiudono dunque millenni di storia napoletana e sono un modo decisamente insolito e originale di scoprire la città, lontano dai suoi palazzi, musei e chiese più famose.

Si dice spesso che Napoli è un museo a cielo aperto, e basta una passeggiata in centro per capire che non è un’esagerazione!

I vicoli stretti della città, attraversati da filari di panni stesi ad asciugare, custodiscono questi piccoli tempietti d’arte, storia e religiosità a cui noi napoletani stessi a volte non facciamo caso, passandoci davanti distrattamente.

15 edicole sacre di Napoli da non perdere

Eppure le edicole votive di Napoli non sono meno degne di attenzione e ammirazione di qualsiasi attrattiva turistica della città.

Che si tratti di opere d’arte del passato o improvvisazioni più rozze a base di luci al neon, santini, piccoli omaggi e ex voto, sono tutte depositarie di una devozione e spiritualità che non si arrendono neanche nei momenti di maggiore avversità per la città. 

Anzi, nonostante il progressivo abbandono di molti quartieri e strade del centro, le edicole resistono, grazie a una fetta di popolazione che ci tiene e se ne prende cura. 

Non a caso, la loro funzione è di aggregazione e preghiera, anche in mezzo alla strada. 

Per questo molti napoletani mettono lì le foto dei propri defunti: per averli sempre vicino e pregare per loro, in caso le loro tombe siano lontane (il grande cimitero di Poggioreale, ad esempio, non è dietro l’angolo!). 

È anche un modo di riunire simbolicamente una strada o un vicolo a radunarsi in preghiera, avvicinare i simboli austeri della religiosità alla vita di tutti giorni, rendendoli più umani. 

Le edicole votive più antiche si distinguono per le opere d’arte che custodiscono, le mattonelle maiolicate e i dettagli barocchi, neoclassici o rinascimentali

Alcune di queste sono ancora molto curate e seguite dalla popolazione locale. Altre, invece, in vista anche dei tempi che cambiano, sono purtroppo lasciate a loro stesse

Non c’è da preoccuparsi, però. Questa è la vita che insegna Napoli, il segreto stesso della Napoletanità: godere del bello finché c’è e lasciarlo andare

L’arte di strada è anche cambiamento, innovazione. Nulla dura per sempre. 

Come diceva De André, indimenticato figlio di un’altra città di mare: “E come tutte le belle cose / Vivesti un sol giorno, come le rose”. 

Edicole votive di Napoli: percorso uno (Quartiere San Lorenzo)

Il primo percorso che ti proponiamo parte dalla nostra struttura e attraversa Spaccanapoli e i vicoli che la circondano, per culminare alla famosissima Porta San Gennaro

Una vera e propria Hollywood walk of fame napoletana, con le star del passato e del presente più ammirate in città, che trovano la loro degna rappresentanza. 

A spiccare tra tutti questi idoli naturalmente ci sono San Gennaro, Sant’Anna e la Madonna dell’Arco

Leggi Anche  Sulle orme di Bellavista: itinerario nella Napoli di De Crescenzo

Celebrità religiose” che però devono contendersi il posto nel cuore dei napoletani con altre figure laiche, anch’esse molto amate, che negli anni si sono ritagliate un posto di rilievo tra i tabernacoli sacri in città. 

Tra tutte svetta naturalmente Diego Armando Maradona

Diego Armando Maradona in Piazzetta Nilo

Ed è proprio dal più grande calciatore di tutti i tempi che parte il nostro viaggio.

La sua edicola in Piazzetta Nilo è forse la più turistica tra le tappe di questo itinerario, tanto da esser stata trasferita di recente all’interno del bar retrostante. 

L’altare è noto perché custodisce una ciocca dei suoi capelli in un’ampolla di vetro che ricorda quella del sangue di San Gennaro. 

Dovrai consumare almeno un caffè al banco per poter immortalare in uno scatto col tuo smartphone l’altare dedicato al Pibe de Oro.

L’edicola di Maradona può sembrare ai più cinici una caricatura delle piccole opere d’arte barocche o rinascimentali che ci apprestiamo a vedere, ma non va considerata meno sacra di queste. 

I due scudetti in rilievo a destra e a sinistra del ritratto centrale ci ricordano i miracoli di Maradona: l’aver regalato due momenti di grande gioia e festa alla città, due prime pagine sui giornali nazionali che una volta tanto parlavano di riscatto e di vittoria.

Sant’Anna in vico Santa Luciella

Lasciandoti alle spalle Maradona (niente paura, lo ritroverai un po’ ovunque tra le botteghe che delimitano San Biagio dei Librai), e imboccando vico Santa Luciella, troverai un piccolo altare.

Questo risale alla prima decade del ‘900 e si caratterizza per una struttura molto semplice in marmo bianco e frontone spiovente, che mette in risalto il dipinto posto al centro del suo vano sacro.

Protagonista del dipinto è Sant’Anna e ci capiterà spesso di incontrarla nel nostro viaggio tra le edicole votive di Napoli.

A Napoli la devozione nei riguardi di questa santa è molto forte, poiché è la protettrice delle partorienti ed è considerata per questo una figura materna per tutti

Sono tante le chiese dedicate a Sant’Anna che ti consigliamo di visitare.

Tra queste: Sant’Anna alle Paludi, una delle più antiche di Napoli, e Sant’Anna dei Lombardi.

E a proposito di chiese da visitare, prima di lasciare il vicolo e proseguire il tour, ti consigliamo di dedicare mezz’ora alla visita della Chiesa di Santa Luciella, il cui ingresso è poco distante dall’edicola di Sant’Anna, e che è nota per ospitare il famosissimo teschio con le orecchie!

Madonna delle Grazie Addolorata in vico dei Maiorani

Quest’edicola in vico dei Maiorani risale al 1932 e si caratterizza per una struttura a tempio in marmo cremisi e frontone con spioventi incurvati a ricciolo. Nel complesso risulta ben curata. 

Ma la tua attenzione ricadrà sicuramente sulla nicchia in basso all’edicola. Ti capiterà di imbatterti spesso in nicchiette simili nel corso di questo primo percorso. 

La scena che si presenta è sempre la stessa: le figure sono avvolte dalle fiamme e tendono le proprie braccia verso l’alto, supplicando la fine della pena inflitta dal fuoco che le avvolge. 

Si tratta delle anime pezzentelle, che spiegano il rapporto speciale che Napoli ha sempre avuto con l’aldilà.

A partire dal ‘600 iniziò a diffondersi l’idea che le anime del Purgatorio avessero bisogno di preghiere per poter ascendere al Paradiso. 

In cambio di queste preghiere da parte dei viventi, le anime avrebbero ricompensato i supplicanti con grazie e miracoli.

È da questa convinzione che nasce il culto delle anime del Purgatorio, o anime pezzentelle, di cui abbiamo parlato nel dettaglio in quest’articolo dedicato al Cimitero delle Fontanelle

A Napoli la morte non è mai vissuta come una cosa definitiva. 

Il legame con i propri defunti è molto forte e anche le anime dimenticate, vittime di grandi epidemie del passato che non hanno potuto ricevere una degna sepoltura, non vengono lasciate indietro e ci si prende cura anche di loro

San Gaetano da Thiene in Vico Cinquesanti

Ci spostiamo ora in vico Cinquesanti

In una piccola cappella chiusa tra le sbarre di un cancello, troneggia un ritratto di San Gaetano da Thiene.

Si tratta di una delle figure religiose che capita di incontrare più spesso tra i vicoli di Napoli.

All’iniziativa di questo santo di origine vicentina si fa risalire la nascita dei primi presepi a Napoli, l’ampliamento dell’Ospedale degli Incurabili e la fondazione di ospizi per gli anziani e del Monte di Pietà.

Non deve dunque sorprendere la popolarità di San Gaetano a Napoli, tanto da guadagnarsi una statua che si erge maestosa nell’omonima piazzetta, non molto distante dall’ingresso dei siti di Napoli Sotterranea e della Neapolis Sotterrata

Sant’Anna in Vico Limoncello

Vico Limoncello custodisce due edicole votive degne di nota. 

La prima in cui ti imbatterai risalendo il vicolo è dedicata a Sant’Anna, che si presenta in un tempietto in marmo color corallo dalle colonne regolari con motivi naturalistici sui capitelli e frontone spiovente

Leggi Anche  Piscina Mirabilis: perché e come visitarla

Ma nel suo insieme colpisce per la sua semplicità, l’assenza quasi totale di frivolezze. 

A capeggiare è il dipinto al centro, che ritrae Sant’Anna, i cui gioielli sono in rilievo, creando un bell’effetto tridimensionale.

Maria Santissima delle Grazie in Vico Limoncello

La seconda edicola che incontrerai risalendo il vicolo è dedicata alla Madonna Santissima delle Grazie.

Come in tante edicole di fine ‘800, il rivestimento è in stucco, molto semplice, che fa risaltare i colori vivaci del dipinto in stile bizantino.

Purtroppo il ritratto è ricoperto da un rivestimento polveroso in plexiglass che non consente di ammirarlo appieno, ma l’edicola resta un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere e, nonostante l’incuria, il suo fascino è rimasto immutato negli anni. 

Madonna dell’Arco in Piazzetta Consolazione

Tra le più antiche che incontrerai lungo questo percorso, ma anche tra le meglio conservate: non deve sorprendere, la Madonna dell’Arco è una delle figure religiose più venerate a Napoli e in provincia.

Le si attribuiscono numerosi miracoli, il più famoso è proprio quello che ha dato inizio al suo culto. 

Si narra che in un Lunedì dell’angelo del 1450 a Sant’Anastasia alcuni giovani stessero giocando a palla-maglio, quando uno di questi colpì un’effige della Madonna al volto, che iniziò a sanguinare

Su quel luogo sorse il Santuario della Madonna dell’Arco, oggi meta di moltissimi devoti che si recano lì per renderle omaggio e ringraziarla per le grazie ricevute. 

Porta San Gennaro in via Foria

Quella di San Gennaro è la porta più antica di Napoli, passaggio obbligato per chi attraversava la città da nord a sud a partire dal X secolo

Ma la sua edicola votiva è più recente. Fu costruita nel 1656, quando terminò la peste che aveva colpito duramente Napoli. 

Fu la più devastante delle epidemie che vi erano state a Napoli e nel regno.

Affrescata come ex-voto, raffigurante San Gennaro, Santa Rosalia e San Francesco, l’edicola è il ringraziamento della città a questi santi per aver posto fine all’epidemia.

Madonna Santissima Addolorata in via Pisanelli

Quest’edicola si trova in via Pisanelli, sulla facciata retrostante l’ingresso del Monastero delle Trentatrè.

L’edicola risale al 1884, ed è un anno che non casualmente ritroverai nella gran parte delle iscrizioni delle edicole votive di Napoli. 

In quell’anno terribile un’epidemia di colera, “importata” dalla Francia, flagellò la città di Napoli mietendo circa 8.000 morti.

Molte edicole furono dunque realizzate dai napoletani nel bel mezzo o alla fine di quell’ondata di colera, rispettivamente per scongiurare i santi di proteggerli dall’infezione o per ringraziarli di averla scampata. 

L’epidemia del colera fu uno degli eventi che diede slancio all’idea di un risanamento della città, anche nell’ottica di migliorare le condizioni igienico sanitarie precarie che avevano facilitato il proliferare della malattia. 

Le edicole risalenti al 1884 sono dunque una delle ultime creazioni architettoniche di Napoli che precedono il momento in cui questa ha cambiato completamente il suo volto, rendendosi simile a come la conosciamo oggi. 

Madonna delle Santissime Grazie in Via Sapienza

Chiudiamo questo primo itinerario con un’edicola risalente al 1933 in via Sapienza.

Al centro della struttura a tempietto in marmo si erge una statua della Madonna delle Santissime Grazie con bambino. Sembra quasi di ammirare un piccolo presepe, come quelli di San Gregorio Armeno

La Madonna è chiaramente una delle figure più venerate attraverso le edicole votive in città ed è proprio da questa sua popolarità che risale un’espressione molto comune a Napoli, soprattutto tra le nonne. 

A Maronna t’accumpagna” – letteralmente “che la Madonna ti accompagni” – è un invito affinché questa sorvegli e protegga chi si accinge a uscire di casa.

Per capire appieno l’origine storica di questo detto dobbiamo tornare ai già citati Carlo III di Borbone e a Padre Rocco: l’invito da parte del re e del frate ai cittadini di prendersi cura delle edicole votive ritraenti la Madonna non era solo un espediente per illuminare la città senza gravare troppo sui bilanci del regno. 

Fu anche uno stratagemma per porre argine alla criminalità, istigando il rimordere della coscienza dei malavitosi, meno inclini a portare a compimento un furto se compiuto in presenza della Madonna. 

Da qui l’augurio ad imbattersi, lungo la strada, in quante più edicole votive possibili, per allontanare il rischio di subire un furto. 

Edicole votive di Napoli: percorso due (Quartieri San Lorenzo / Pendino)

Il secondo percorso che ti proponiamo parte proprio da dove abbiamo lasciato il primo: l’area di porta San Gennaro

Da lì ci muoveremo lungo i confini del quartiere San Lorenzo, passando poi per la zona della stazione e chiudendo il percorso in zona Mercato

Leggi Anche  Come visitare la Basilica della Santissima Annunziata di Napoli

Potrai proseguire il primo percorso o prendere dalla nostra struttura la metropolitana linea uno dalla fermata Università o Duomo, scendendo a Museo

Crocefisso in Via Fossi a Pontenuovo

La fondazione dell’edicola è da collocarsi tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 e negli anni ha subito diverse ristrutturazioni, la più importante risalente al 1953.

Rappresenta uno dei più begli esempi di edicole votive in stile rinascimentale

Il suo fiore all’occhiello è sicuramente il bellissimo motivo ornamentale a ricami che la riveste quasi interamente. 

San Gennaro in Via Porzio

Che San Gennaro sia il più quotato tra i santi protagonisti delle edicole votive non deve certo sorprendere. 

Tra le edicole dedicate al patrono di Napoli, questa si ritaglia però un ruolo tutto speciale per la bellezza dei suoi marmi, che ricordano quelli gialli di Siena

Di questo bellissimo marmo è fatta la trabeazione retta da quattro colonne regolari, che sostengono un frontone centinato spezzato, e la facciata che incornicia la nicchia su cui è collocata la statua del santo. 

Al centro del frontone si possono infine ammirare le iconiche ampolle del sangue miracoloso e la mitra del Santo, mentre alla sua destra e alla sua sinistra si poggiano le sculture di due putti.

Si tratta del punto più distante del nostro percorso, ma avrai capito che non è per questo meno meritevole di ammirazione. 

San Gennaro in Piazza De Nicola

Edicola di San Gennaro in Piazza De Nicola
Foto di Guglielmo Verrienti, autore anche della foto in copertina

Quest’edicola in stile barocco di San Gennaro ha una storia che si intreccia direttamente con quella di Napoli. 

Fu infatti costruita in onore del Santo come ringraziamento per la sua protezione accordata durante una serie di calamità che si erano abbattute sulla città, prime fra tutte la già citata peste le eruzioni del Vesuvio avvenute per tutto il XVII secolo, di cui una subpliniana. 

Progettata da Fernando Sanfelice, fu poi scolpita in parte da Lorenzo Vaccaro e in parte dal figlio, Domenico Antonio Vaccaro

La figura di San Gennaro è meno austera rispetto all’immagine che si ha del Patrono di Napoli nell’iconografia tradizionale. 

Meno nobile, meno solenne, più paterno: quasi a indicare la pietà del Santo nei confronti della popolazione nei suoi momenti di maggiore avversità. 

Quella di San Gennaro è una delle edicole votive di Napoli più grandi e più amate e, a differenza delle altre, non si trova in una strada ma in una grande piazza: quella di Enrico De Nicola, altro grande napoletano, a poca distanza dall’imponente Porta Capuana

Ecce Homo in Via Maddalena

Quest’edicola risalente ai primi del Novecento si contende faticosamente un ritaglio di strada con gli ingombri delle mercerie di Via della Maddalena.

Presenta uno stile prevalentemente rinascimentale, dove si mescolano elementi ionici e corinzi

Stupiscono i suoi numerosi dettagli, primi tra tutti i bassorilievi che descrivono le stazioni della via Crucis

Al centro una statua molto commovente del Cristo flagellato, coronato di spine, con un mazzo di rose tra le sue braccia. 

Purtroppo lo stato di conservazione non è dei migliori: il vetro che ricopre la nicchia è spaccato e la statua all’interno necessità di un massiccio restauro. 

Resta in ogni caso un piccolo gioiello d’arte degno di essere incluso nel nostro itinerario. 

Crocefisso in via Corradino di Svevia

Chiudiamo con questo tabernacolo in via Corradino di Svevia.

Quattro lesene con capitelli corinzi incorniciano una nicchia dove è collocato un Crocifisso modellato in legno.

L’edicola è rivestita di stucchi color giallo ocra, che creano un delicato e piacevole contrasto col grigio delle lesene, della trabeazione e del frontone. 

Ti aspettiamo!

La nostra lista di edicole votive di Napoli da visitare per ora si ferma qui. 

Ci siamo concentrati sul solo centro antico, in particolare sui quartieri di San Lorenzo e Pendino.

Provvederemo ad aggiornare l’articolo riportando le edicole più belle degli altri quartieri, non meno degne di nota per il loro valore artistico. 

Edicole come quelle dei Quartieri Spagnoli, della Sanità o di Chiaia, veri e propri patrimoni per la città. 

Intanto ti invitiamo a scoprire quelle descritte qui: sarà come passeggiare in una galleria d’arte, fermandoti di tanto in tanto ad ammirare le sue opere più belle. 

Ma senza fretta, a cielo aperto e senza dover fare la fila ad alcun ingresso. 

Se sei impaziente di saperne di più anche sulle edicole di altri quartieri non ancora trattate in quest’articolo, ti consigliamo di prenotare un tour con una guida super esperta su questo sito!

E se hai già in programma un viaggio a Napoli alla scoperta del suo volto più insolito, non perdere altro tempo: prenota subito una delle nostre camere a questo link!