Quando si pianifica un viaggio a Napoli, le zone che vengono inserite negli itinerari sono quelle più famose e delle quali si sente più spesso parlare.

Nel nostro blog, tentiamo di darti una visione più ampia e di farti scoprire anche luoghi meno conosciuti, come ad esempio la Biblioteca dei Girolamini, e ci teniamo a mostrarti anche la Napoli del sottosuolo.

Sì, perché Napoli è una città costruita strati su strati e nelle sue viscere potrai trovare il suo lato più misterioso. Non sono solo i millenni a dividere la Neapolis greca dalla Napoli attuale, ma anche metri e metri di sottosuolo, lontani nel tempo e, allo stesso tempo, presenti nella vita di tutti i giorni.

Questa compresenza è ben visibile, soprattutto, grazie ai ritrovamenti archeologici conservati nelle opere pubbliche, come nelle stazione Municipio della Metropolitana Linea 1, della quale ti abbiamo parlato anche nell’articolo dedicato alle Stazioni dell’Arte.

Ma non è l’unico modo nel quale il passato sfocia nel presente!

“Sottoterra”, a Napoli, è il luogo dove incontrare le anime dei propri cari, che lo abitano a tutti gli effetti, rendendo il rapporto con l’aldilà un’abitudine quotidiana.

Il dialogo con i defunti così come con i santi, soprattutto con San Gennaro, è un rituale della vita della città: dalle richieste di grazie minori alle intercessioni più importanti, i napoletani vivono a pieno questo legame con la fede.

Per questo, vogliamo raccontarti di un luogo tra i più affascinanti, che ti mostrerà lo stretto legame di fede tra Napoli e il suo patrono, San Gennaro.

Come raggiungere le catacombe di San Gennaro

Dalle nostre camere di Napoliving, raggiungere le Catacombe di San Gennaro è molto semplice.

Leggi Anche  Edicole votive di Napoli: 15 da scoprire e ammirare

A piedi è una bella passeggiata di 3,5 km circa risalendo Via Duomo e proseguendo per Via Santa Teresa degli Scalzi, fino a raggiungere la Basilica dell’Incoronata di Capodimonte, dove troverai l’ingresso delle catacombe.

La passeggiata è piacevole, tuttavia se vuoi evitare di camminare tanto a piedi, puoi prendere la Metropolitana alla stazione “Università”, proprio vicina al nostro ingresso, e scendere alla fermata “Museo”, poi da qui, aspettare un autobus tra 168, 178, C63, R4 fino alla fermata Basilica. Il viaggio durerà circa un quarto d’ora.

Catacombe di San Gennaro: 100 gradini per viaggiare nel tempo

Ciò che divide le Catacombe di San Gennaro dall’attuale manto stradale sono 100 gradini, che dovrai scendere per poter viaggiare nel tempo.

Ti ritroverai a visitare due livelli non sovrapposti con ambienti molto ampi, realizzati grazie all’estrema lavorabilità del tufo, allo stesso tempo molto solido.

Molto probabilmente il nucleo originario era il sepolcro di una famiglia gentilizia del II sec. d.C., che in seguito donò gli spazi alla comunità cristiana.

Dal IV secolo d.C., dopo la deposizione delle spoglie del primo patrono di Napoli, Sant’Agrippino, iniziarono i lavori di ampliamento.

Fu realizzata una basilica ipogea a lui dedicata, con un’unica navata scavata nel tufo, una sedia vescovile ricavata dalla roccia e un altare in pietra con un’apertura, dal quale i fedeli potevano vedere e toccare il santo.

In questa Basilica Ipogea di Sant’Agrippino viene celebrata la messa ancora oggi!

Vediamo adesso come sono divise le Catacombe di San Gennaro.

Catacomba inferiore

Attorno a questa basilica, si è sviluppata la catacomba inferiore, un reticolo scavato nel tufo, che ti accoglierà con i suoi spazi ampi e un silenzio emozionante.

Il soffitto è alto circa 6 metri e il vestibolo ospita una vasca battesimale, fortemente voluta dal vescovo Paolo II, quando nell’VIII secolo di rifugiò lì per fuggire alle lotte iconoclaste.

L’impianto di illuminazione è stato realizzato da una cooperativa di ragazzi del Rione Sanità, l’Officina dei Talenti, con un impianto a tecnologia a LED, in grado di preservare i mosaici e le opere pittoriche.

Leggi Anche  Come visitare la Basilica della Santissima Annunziata di Napoli

Catacomba superiore

Questa catacomba ha origine da un sepolcro del III secolo d.C. e conserva alcune delle primissime pitture cristiane del sud Italia e il vestibolo decorato nel cosiddetto stile pompeiano. Un patrimonio dal valore inestimabile.

L’ampliamento di questa zona iniziò quando vi furono deposte le spoglie di San Gennaro nel V secolo e il luogo divenne meta di pellegrinaggi senza sosta e cominciò ad essere considerato ambito per la sepoltura.

I due simboli dell’espansione della catacomba superiore sono la maestosa Basilica Adjecta, a tre navate e la Cripta dei Vescovi, dove erano sepolti i vescovi della città e che custodisce pregevoli mosaici del V secolo, tra cui quello del vescovo di Cartagine, San Quodvultdeus.

La Tomba di San Gennaro

Individuare dove fosse la tomba di San Gennaro non era facile e ci si è riusciti grazie allo studio di un’omelia del IX/X sec. e di un passo del Chronicon dei vescovi di Napoli.

Da alcuni passi, risultava infatti che la tomba fosse in un cubiculum, identificato come quello sotto della Basilica dei Vescovi.

Come abbiamo detto, a partire dal riconoscimento della Tomba di San Gennaro, iniziarono i lavori di ampliamento della catacomba superiore con la creazione di basiliche, spazi di sepoltura per i vescovi e spazi più ampi rispetto alle altre cappelle, riservate a defunti comuni.

La storia delle spoglie di San Gennaro è davvero intricata, infatti qui si trova la tomba del santo ma le sue spoglie sono custodite al Duomo, per una serie di vicissitudini.

Catacombe di San Gennaro: ricavare uno spaccato della società dell’epoca

La bellezza delle Catacombe di San Gennaro risiede nella sua capacità di trasportare il visitatore indietro nel tempo, coinvolgerlo con un fascino antico e misterioso e permettergli anche di poter ricavare uno spaccato dell’epoca, grazie allo studio delle tombe.

Questo accade ammirando i diversi tipi di sepoltura:

  • Le tombe dei ceti sociali più umili erano scavate a terra, lungo le pareti o nei corridoi periferici;
  • I sepolcri dei personaggi più facoltosi erano di forma arcuata e si chiamavano arcosoli;
  • L’importanza delle famiglie era indicata dalle decorazioni delle sepolture, ad affresco oppure a mosaico.
Leggi Anche  La Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta e il LAPIS Museum

Uno degli affreschi più interessanti e ben mantenuti è quello della famiglia di Theotecnus, con la moglie Ilaritas e la piccola Nonnosa, databile all’inizio del VI secolo.

L’elevato status sociale della famiglia è evidenziato dalla ricchezza delle vesti e degli ornamenti e la pittura mostra la presenza di tre strati sovrapposti di intonaco, che lasciano ipotizzare un rifacimento dell’affresco alla morte di ognuno.

Altro affresco di rilevanza è quello di Bitalia e Cerula, databile intorno al V-VI secolo d.C.,  che raffigura due grandi donne con codici evangelici, ad indicare l’intimità di un rapporto con il messaggio di Cristo e consegna alle defunte una personalità forte e carismatica.

Catacombe di San Gennaro: orari e biglietti

L’ingresso delle Catacombe di San Gennaro è adiacente alla Basilica dell’Incoronata del Buon Consiglio a Capodimonte.

Gli Orari di apertura e chiusura sono:

  • Dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 17:00);
  • Domenica dalle 10:00 alle 14:00 (ultimo ingresso ore 14:00).

Per informazioni e biglietti tel e fax +39 081 744 37 14 oppure info@catacombedinapoli.it

Speriamo che le nostre informazioni ti abbiano incuriosito a scoprire anche la Napoli del sottosuolo e ti aspettiamo nelle nostre camere di Napoliving per accoglierti e darti tutte le indicazioni di cui necessiti per visitare la città al meglio.