Per chi viene a Napoli con l’intenzione di visitare alcuni percorsi meno turistici e più spettacolari, un’idea è quella di seguire un itinerario a piedi per una delle scale della città.
Sì, proprio così, perché Napoli non si visita solo in metropolitana, in auto, in scooter o passeggiando a piedi, ma anche salendo e scendendo le varie gradinate storiche, che collegano vari punti.
Stretta tra le colline e il mare, la città si è raccolta in quartieri composti da tanti vicoli stretti e scale per raggiungere i punti alti o bassi, rispetto a dove ci si trovi.
Per scoprire questi percorsi pedonali spettacolari e meno affollati, abbiamo pensato di farti un elenco delle varie scale della città.
Dovrai armarti di scarpe comode e una bottiglietta d’acqua, tuttavia anche quando troverai l’itinerario con la scala più lunga, ricordati che potrai sempre fermarti a fare una pausa e goderti il panorama.
Ecco una lista delle antiche scale partenopee, tutte da scoprire.
Di cosa parliamo in questo articolo
Dal Castel Sant’elmo a Montesanto
La zona del Vomero e quella del centro storico sembrano molto distanti, tanto è vero che per spostarsi dall’una all’altra si usano di solito la metropolitana o la funicolare.
Tuttavia esistono due scale antiche che, in meno di mezz’ora, ti permetteranno di arrivare dal Castel Sant’Elmo a Montesanto:
- la Pedamentina di San Martino;
- la scala di Montesanto.
Partendo dal Castello, davanti al piazzale della Certosa di San Martino, inizia la prima scala, affacciata proprio sul centro storico.
Durante la discesa, ti farà compagnia il silenzio e la vista del Vesuvio e noterai quanto siano larghi e bassi i gradini, realizzati così per permettere all’epoca anche il passaggio dei cavalli.
In origine, questa scala era un percorso pedonale senza gradini, realizzato per trasportare i materiali necessari a costruire la Certosa di San Martino, dal 1325 al 1368.
Oggi è composta da 414 gradini circa.
Ti consigliamo di procedere con molta lentezza, per goderti tutto il panorama su Spaccanapoli, il centro storico e il tetto verde della Basilica di Santa Chiara, un chiazza di colore inconfondibile.
Dopo qualche tornante, il tuo sguardo sarà rapito dalla comparsa dei decumani, più in basso.
Guardandoti intorno, noterai giardini, vigne e alberi di agrumi, dei quali sentirai anche il profumo inebriante.
Questa scala non è faticosa, anche perché essendo esposta a nord – est prende il sole solo la mattina presto, quando non fa caldo.
Quasi alla fine, i gradini diventano più stretti, segno che sei nei pressi di Corso Vittorio Emanuele.
Attraversando la strada, a pochi metri sulla sinistra, troverai la scala di Montesanto, monumentale e a doppia rampa.
Non farti intimidire dall’effetto a strapiombo, la tua meta è molto vicina, piuttosto fermati ad ammirare il tufo e la pietra lavica che ti abbracciano scendendo.
Questa scala era l’unico modo per raggiungere il nuovo quartiere del Vomero fino al 1891, quando fu inaugurata la funicolare di Montesanto.
Oggi la scala è larga e diritta, fiancheggiata da molti esempi di street-art.
In meno di dieci minuti, avrai raggiunto Montesanto e tutto il percorso, a partire da Castel Sant’Elmo sarà durato circa 25 minuti.
Calata San Francesco: dal Vomero a Via Caracciolo
Dal Vomero, oltre il centro storico, puoi anche andare a Via Caracciolo, per vedere il mare, sempre a piedi, senza dover usare nessun mezzo pubblico, grazie alla scala di Calata San Francesco.
La partenza è a circa metà di Via Belvedere, tuttavia il primo tratto non ha gradini, ma una strada tagliata da Via Aniello Falcone.
Attraversando la strada, Calata San Francesco prosegue e anche se sembra un vicolo cieco, non lo è per i pedoni, quindi puoi tranquillamente proseguire oltre i paletti rossi.
I gradini sono bassi e larghi, tutt’intorno c’è silenzio e appena farai la prima svolta, il panorama ti mostrerà il mare, Castel dell’Ovo e, nelle belle giornate, anche Capri.
Alla prossima svolta, i gradini cambieranno per diventare più ripidi e con loro si trasformerà anche il paesaggio: Capri giocherà a nascondino tra i muri di tufo e ogni tanto noterai qualche villa neoclassica.
Arrivato su Via Tasso, la stessa linea di gradini cambia il nome, per diventare “Salita Tasso già Salita Vomero”, ma è solo un dettaglio e puoi proseguire la discesa tra fiori sbocciati dai muri di tufo e alberi di fico.
Pochi gradini e sarai arrivato a Corso Vittorio Emanuele e… le scale cambiano nuovamente nome: Arco Mirelli, che collegava Palazzo Mirelli di Teora alle case di fronte.
Oggi l’arco e le case non ci sono più, il loro posto è stato preso da Palazzo Guevara di Bovino e anche le scale sono diventate una discesa liscia, tuttavia ancora bella.
All’incrocio con Via Crispi, attraversando ancora una volta, dopo poco vedrai la Statua di San Francesco sulla facciata della Chiesa e, proseguendo per qualche metro, sarai alla Riviera di Chiaia e al Lungomare Caracciolo: tutto il percorso sarà durato circa 20 minuti.
Gradini del Petraio: da Castel Sant’Elmo a Castel dell’Ovo
Questa è una delle scale più belle di Napoli e collega due castelli: Castel Sant’Elmo e Castel dell’Ovo.
Parte da via Annibale Caccavello, proprio accanto alla stazione della funicolare di Montesanto al Vomero e dall’alto della discesa vedrai il mare all’orizzonte.
Il nome deriva dalle pietre raccolte dall’acqua in questo punto durante l’originario percorso della sua discesa, prima che l’uomo se ne appropriasse.
Scendendo incontrerai Via Mancini, da dove sarà già visibile il Castel dell’Ovo, e proseguendo per via Luigia Sanfelice, dopo una svolta secca, i gradini si allargano e così anche la vista sul panorama, aperto sul Vesuvio e Capri.
Poco dopo, potrai ammirare un maestoso maniero, la casa di Eduardo Scarpetta, famoso commediografo napoletano, dove sul muro esterno campeggia la scritta “Qui rido io!”.
Proseguendo, eccoti a Largo del Petraio: guardati intorno per cercare un arco e andare a vedere questo piccolo luogo suggestivo “Vico del Petraio”, un cortile abitato con una panchina al sole.
Ritornando su Largo del Petraio e proseguendo la discesa incontrerai il tabernacolo di Sant’Anna, una fontanella e due sedie vista Capri.
Dopo pochi metri si hanno tre scelte per continuare:
- andare per Via Palizzi;
- svoltare per Via dei Mille;
- svoltare per Via Chiaia.
Prendendo la prima opzione, incontrerai i Gradoni S. Maria Apparente, la chiesa cinquecentesca, costruita per custodire l’immagine miracolosa della Madonna apparsa su uno di questi muri.
Scegliendo la seconda soluzione, arriverai a Via dei Mille e sarai a pochi metri dal Palazzo Mannajuolo, dove potrai ammirare la famosa scala ellissoidale, in marmo con balaustra in ferro battuto, resa famosa dal film Napoli Velata.
Solo però dopo aver chiesto il permesso per entrare al custode, perché è un palazzo privato.
L’ultima opzione, imboccando i gradini di Salita del Petraio, nascosti tra un palazzo e un’edicola, ti permetterà di raggiungere Via Chiaia.
Qui l’atmosfera cambia, c’è più rumore, ma non sei molto lontano dal Castel dell’Ovo.
Anche questa scala ti ha portato da un luogo all’altro in circa 25 minuti, mostrandoti panorami e atmosfere particolari.
Il Moiariello: da Via Foria a Capodimonte
Questo itinerario a piedi è tutto in salita, non è faticoso e potrai fare delle soste durante il percorso per ammirare gli splendidi scorci della città dall’alto.
Partirai dall’ex Caserma Garibaldi a via Foria e attraversando la strada, imboccherai via Giuseppe Piazzi, dove in fondo ci saranno i primi graditi della salita de Il Moiariello.
Questa è la famosa scalinata del film “Ieri, oggi e domani” di De Sica, dove le signore fanno contrabbando di sigarette e una giovanissima Sophia Loren è sempre incinta per non farsi arrestare.
Ancora oggi, troverai quella stessa atmosfera folkloristica, non si fa più contrabbando e al centro della scalinata c’è un corrimano, ma il vociare delle signore che stendono i panni al sole, ricorda molto l’ambientazione del film.
Continuando a salire, i gradini vengono interrotti da Vico dei Miracoli, attraversando, continua la tua passeggiata per raggiungere Capodimonte.
Non stupirti se dai balconi qualcuno ti offrirà una tazza di caffè, a Napoli è così che si accolgono i turisti. Guardati intorno e soprattutto alza gli occhi verso l’alto, perché ci saranno tante scene da presepe da poter fotografare.
Ad un certo punto, ti troverai davanti ad una scelta: a sinistra per salire le Rampe Ottavio Morisani, a destra per la Salita Moiariello. Imbocca quest’ultima, della quale il nome deriverebbe da “moggio”, il nome dell’antica unità di misura agraria.
Inizia una strada più aperta e luminosa, con giardini curati e ai lati, una bellissima vegetazione, fatta di piante di agrumi, palme e fiori coloratissimi.
I gradini sono sempre bassi e larghi, quindi la salita non è molto faticosa e se vuoi fare una sosta cerca il numero civico 72, dove troverai la bellissima Villa Colaneri e il suo belvedere, dal quale godere di un panorama mozzafiato affacciato sul Vesuvio. Essendo una proprietà privata, dovrai chiedere il permesso per entrare nel giardino.
Continuando la salita, dai uno sguardo in alto, per ammirare l’imponente Torre Palasciano, costruita nel 1868 per il medico Ferdinando Palasciano.
Anche qui puoi entrare nel giardino, chiedendo l’autorizzazione, per guardare tutta Napoli dall’alto.
Dopo la torre, sei praticamente arrivato a Capodimonte, superato il cancello dell’Osservatorio, troverai un palazzo con un’insegna in marmo: “Confine della cabella del vino della città di Napoli”, da qui in poi non si pagava la tassa.
Ancora pochi passi su via S. Antonio a Capodimonte e sarai fuori al cancello di Porta Grande e, in tutto, il percorso sarà durato circa 25 minuti.
Pronto a salire e scendere per le scale di Napoli?
Ti abbiamo raccontato le scale più importanti di Napoli, quelle che collegano la città da un punto all’altro, anche se in realtà ce ne sarebbero altre tre che meritano una menzione:
- Gradini Cinesi: da Porta Grande a Via Foria;
- Vico Paradisiello: da Via Foria fino a raggiungere un cancello chiuso;
- Da Capodimonte al mare della Gaiola.
Queste le accenniamo solo, perché come avrai capito, ci sono tantissime cose da vedere ed è anche bello che tu possa tentare di scoprirle da solo, chiedendo ai napoletani le informazioni necessarie per visitare questi luoghi.
Sarà un modo per conoscere la città in modo nuovo e ascoltare tantissime storie interessanti e leggende, perché ogni napoletano ti condurrà nel suo mondo.
Le nostre camere di Napoliving sono il punto di partenza migliore per esplorare queste scale e stupirti delle meraviglie nascoste della nostra città.
Foto di Silvana Berardelli – Scale della Pedamentina, CC BY-SA 2.0, Collegamento
Sara Daniele, copywriter, blogger, travel marketer. Laureata in Lingue e Letterature Straniere. Napoletana di origine e di indole, ho vissuto per due mesi a Londra e una parte del mio cuore è rimasta lì. Mi sento cittadina del mondo, ma l’odore del caffè mi riporta sempre a casa. Ho trovato la mia dimensione nel blogging e nei social media, perché uniscono le tre cose che più mi piacciono: le parole, le connessioni umane e la comunicazione.
Grazie per questo articolo incredibilmente dettagliato, per chi come ma ama i percorsi a piedi è una miniera d’oro. Mi cimenterò sicuramente in qualcuno di questi e mi perderò per le vie di Napoli!
Ciao Claudia, grazie mille per il tuo commento. Siamo felici che ti sia piaciuto. Ti aspettiamo, allora!