L’offerta turistica della Campania è senza dubbio ampia e variegata, basti pensare alla naturale bellezza della Costiera Amalfitana e della Penisola del Cilento oppure alle aree archeologiche di Pompei, Paestum ed Ercolano o, ancora, a tutti i luoghi di interesse storico, artistico e culturale.

Prenotando una nostra camera da Napoliving non potrai rimanere deluso da un viaggio in Campania, qualsiasi sia la passione che ti porta a visitare questa terra.

Forse, però, ci sono dei luoghi un po’ meno conosciuti, nonostante il loro fascino e quindi abbiamo pensato di suggerirti alcuni borghi più suggestivi del panorama campano.

Quali sono i borghi più belli in Campania

Non riusciremo in un solo articolo ad indicare ogni località che valga la pena visitare, poiché sulla strada potresti incontrare sempre un nuovo affascinante borgo, ma possiamo darti un’idea.

Ecco la nostra selezione dei 25 borghi campani più belli da visitare, senza nessuna volontà di classifica:

  1. Monteverde – Avellino;
  2. Nusco -Avellino;
  3. Zungoli – Avellino;
  4. Rocca San Felice – Avellino;
  5. Sant’Angelo dei Lombardi – Avellino;
  6. Lioni – Avellino;
  7. Montella – Avellino;
  8. Castelvetere sul Calore – Avellino;
  9. Summonte – Avellino;
  10. Savignano Irpino – Avellino;
  11. Castellabate – Salerno;
  12. Teggiano – Salerno;
  13. Castelcivita – Salerno;
  14. Centola – Salerno;
  15. Padula – Salerno;
  16. Roscigno – Salerno;
  17. Trentinara – Salerno;
  18. Sant’Agata de’ Goti – Benevento;
  19. Montesarchio – Benevento;
  20. Cusano Mutri – Benevento;
  21. Limatola – Benevento;
  22. Morcone – Benevento;
  23. Caiazzo – Caserta;
  24. Castello del Matese – Caserta;
  25. Vairano Patenora – Caserta.

Abbiamo volontariamente tenuto da parte i borghi della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina, ai quali dedicheremo un articolo a parte.

Scopriamo adesso cosa vedere nei 25 borghi campani più suggestivi e, soprattutto, cosa li rende così affascinanti.

I borghi più suggestivi in provincia di Avellino

La provincia di Avellino pullula di borghi medievali affascinanti e senza tempo, ecco perché è la prima della quale ti racconteremo.

Monteverde

Monteverde ha 738 abitanti ed è incluso nel circuito dei borghi più belli d’Italia dal 22 ottobre 2013 .

Sorge su un’altura situata tra il torrente Osento e il fiume Ofanto, dove dal 2010, in primavera, nidifica la rarissima cicogna nera.

A pochi km dal centro abitato, è possibile trovare il lago artificiale di San Pietro, realizzato tra gli anni ’50 e ’60, e lungo i colli dell’altura si estende l’incontaminata Foresta Mezzana, amata da naturalisti e studiosi, adatta per le attività di birdwatching.

Il Castello di Monteverde edificato dai Longobardi è uno dei luoghi di interesse del borgo e presenta ancora oggi l’originaria forma trapezoidale, integrata nel Medioevo con la costruzione di quattro torri angolari.

All’interno, sono ancora intatte le feritoie, le finestre rettangolari, una cappella con altare, un’acquasantiera e alcuni affreschi.

L’ultima ristrutturazione comprende l’installazione di un museo multimediale permanente “MiGra sul ruolo della donna nella civiltà contadina.

Altro monumento da vedere è la Chiesa di Santa Maria di Nazareth, presumibilmente del XIV secolo.

Era la Cattedrale della Diocesi di Monteverde, soppressa nel 1818, e accanto sorgeva l’Episcopio, del quale non sono rimaste tracce.

La struttura originaria ha subito varie modifiche a causa di terremoti e incendi e, attualmente, è caratterizzata da tre navate, con un arco a tutto sesto che separa il transetto dall’abside centrale.

Nusco

Nusco è un borgo situato su un monte tra Montella e Lioni, tra le valli dell’Ofanto e del Calore.

Conosciuto come il “Balcone dell’Irpinia”, poiché dalla sua posizione puoi ammirare un panorama che va dal massiccio del Vulture alla cima del Montagnone di Nusco, al Terminio, al Partenio, al Taburno, al Matese e verso i Monti Dauni.

I monumenti di interesse a Nusco sono:

  • Concattedrale: ha una maestosa facciata con campanile, edificati nel 1521 a spese dell’Università, in seguito ad un accordo tra il clero e l’amministrazione civica, ricordato da un’epigrafe incisa sulle pietre del lato sud della Cattedrale;
  • Monumento della Santa Croce: situato all’ingresso del paese, consiste in una croce su colonna monolitica scanalata sostenuta da quattro leoncini;
  • Abbazia di Santa Maria di Fontigliano: probabilmente un antico fortilizio romano, del quale la struttura originaria è stata più volte danneggiata e modificata. Nella chiesa, dove si trova una statua in legno, viene adorata la Madonna di Fontigliano;
  • Castello di Nusco: maniero di epoca longobarda, costruito intorno al IX secolo. Dopo l’adesione alla Repubblica Partenopea fu saccheggiato e dato alle fiamme. Il perimetro del castello è oggi oggetto di scavi archeologici.

Zungoli 

Il borgo di Zungoli affascina per il centro storico medievale dominato dal Castello normanno.

Fa parte dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, del circuito dei Borghi più belli d’Italia e ha la bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Situato su un piccolo colle di tufo ​​nell’alta valle dell’Ufita, è attraversato dal tratturo Pescasseroli-Candela, antica via della transumanza.

Viene citato nel Duecento in relazione alla costruzione della fortezza, anche se nel territorio sono stati dissotterrati manufatti risalenti già all’età eneolitica.

A Zungoli, potrai ammirare il Castello, edificato per difendere l’area dalle incursioni bizantine e, attualmente, abitato dai marchesi Susanna di Sant’Eligio.

Altro luogo di interesse è il Convento di San Francesco dei Frati minori riformati, costruito sulla Chiesa di San Cataldo, devastata dal sisma del 1456.

Un altro terremoto colpì il Convento nel 1930, offrendo la possibilità di ricostruirlo e ampliarlo su due piani: sotto, laboratori dove lavorare la lana, il refettorio, la cucina e le cantine; sopra, le celle dei frati.

Della precedente costruzione sono conservati l’ingresso con un affresco della Vergine del Monte Carmelo, gli affreschi del Cinquecento e Seicento, il coro ligneo, una statua lignea della Vergine di epoca barocca, un dipinto su tela di San Francesco di scuola barocca napoletana.

Il centro cittadino è disseminato di chiese e palazzi nobiliari, che riescono a rendere spettacolare anche una semplice passeggiata.

Rocca San Felice

Rocca San Felice è un borgo di 843 abitanti e fa parte della Comunità Montana Alta Irpinia.

I monumenti di interesse sono:

  • Castello: purtroppo, nel corso dei secoli, notevoli danni causati da eventi sismici hanno reso visibili solo alcuni ruderi, come una cisterna, una torre principale, delle torrette di avvistamento e un’antica porta di accesso;
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore;
  • Santuario di Santa Felicita;
  • Cappella di Maria Santissima di Costantinopoli.

A pochi km dal centro cittadino, potrai trovare la Valle D’Ansanto e la Mefite, un laghetto sulfureo dove sono stati rinvenuti i resti di un tempio dedicato alla dea Mefite, venerata dalla maggior parte delle popolazioni dell’Italia meridionale.

L’altare della dea Mefite è conservato nel Museo di Capodimonte.

Conosciuta anche come Valle della Mefite, è un luogo che Virgilio considerò l’ingresso degli Inferi, a causa delle acque che ribollono, creando esalazioni di anidride carbonica e acido solfidrico, addirittura mortali se non respirate a debita distanza.

Sant’Angelo dei Lombardi

Com’è intuibile dal nome, il borgo di Sant’Angelo dei Lombardi venne costruito dai Longobardi e divenne importante durante il dominio angioino nel XIII secolo.

Purtroppo fu uno dei paesi più colpiti dal terremoto dell’Irpinia del 1980, con ben 482 vittime.

I monumenti e i luoghi di interesse più importanti da vedere sono il Duomo di Sant’Antonino Martire, l’Abbazia del Goleto e il Castello Longobardo. 

Il Duomo di Sant’Antonino Martire era una chiesa costruita dai Normanni nel XII secolo e fu elevata a cattedrale quando Sant’Angelo divenne sede vescovile per volere di Gregorio VII.

Nel tempo, è stato sottoposto a vari restauri, mantenendo l’esterno medievale con un portale romanico con statue di Cristo, San Michele e Sant’Antonino e il campanile turrito. L’interno barocco è a tre navate con cappelle laterali.

L’Abbazia di Goleto, invece, fu costruita nel 1133 da Guglielmo da Vercelli ed era composta da due monasteri, uno maschile e l’altro femminile.

Nel ‘700 venne costruita una nuova chiesa da Domenico Antonio Vaccaro, distrutta dal terremoto del 1980 e oggi sito archeologico, mentre il monastero originale è ancora intatto.

Puoi ammirare il giardino interno con gli altari, la torre medievale della badessa Febronia, la chiesa inferiore, la Cappella di San Luca e la chiesa medievale.

Dal Castello Longobardo, fondato nel X secolo, si sviluppò il borgo e nei secoli venne trasformato in residenza gentilizia dai Caracciolo, prima, e dalla famiglia Imperiale, poi.

Fu restaurato dopo il 1980 e riportato alla connotazione medievale di struttura fortificata, oggi museo e archivio.

Lioni

Lioni è un borgo che fa parte del parco regionale dei Monti Picentini e confina con altri suggestivi comuni come Bagnoli Irpino, Calabritto, Caposele, Morra De Sanctis, Nusco, Sant’Angelo dei Lombardi e Teora.

Attraversato dal fiume Ofanto, ipoteticamente sembra prenda il nome da un antico monumento davanti al municipio, in cui sono effigiati dei leoni, uno ancora visibile, l’altro distrutto dal terremoto del 1732.

Tra i monumenti e i luoghi di interesse, citiamo:

  • Le Chiese di San Rocco, di Santa Maria Assunta, dell’Annunziata;
  • Fontana del Leone;
  • Antica Torricella;
  • Area archeologica Oppidum;
  • Leone antico;
  • La cascata di Brovesao, a 2 km dal centro cittadino;
  • Gavitoni: un’area pic-nic attrezzata;
  • Il Parco dell’Ofanto con tavoli da pic-nic, pista ciclopedonale, un antico ponte romano e la chiesetta di Santa Maria del Carmine.

Montella

Se ami le passeggiate nei boschi e sei esperto di prodotti locali, allora avrai sicuramente sentito parlare della Castagna di Montella IGP e del tartufo nero di Montella.

Il borgo è inserito nel suggestivo territorio del parco regionale Monti Picentini, ed è prevalentemente montuoso e ricco di sorgenti, come quella del fiume Calore e di grotte, come la Grotta dei Cantraloni e la Grotta del Caprone.

Il ritrovamento di reperti dell’età del bronzo fanno pensare che la zona fosse già abitata nel III millennio a.C..

Tuttavia è durante il Medioevo, in epoca longobarda, che divenne sede di un importante gastaldato, per la sua posizione strategica strategica tra il principato di Benevento e il principato di Salerno.

Anche Montella fu duramente colpita dal terremoto del 1980 e la ricostruzione fu lunga e protratta per tutti i successivi anni ottanta e novanta.

I monumenti e i luoghi più importanti da vedere in questo borgo sono:

  • la collegiata di Santa Maria del Piano, nota come la chiesa madre, realizzata tra il 1552 e il 1586;
  • le chiese della Madonna della Libera, di San Nicola, di Santa Lucia, di Sant’Anna e le chiese gemelle di San Michele Arcangelo e Madonna Santissima Addolorata;
  • il Convento di San Francesco a Folloni, dichiarato monumento nazionale, il più importante monumento storico-artistico di Montella;
  • Santuario del Santissimo Salvatore, dove si trova anche il pozzo dei miracoli;
  • Il complesso del Monte che comprende la Chiesa di Santa Maria della Neve, il Monastero del Monte e il Castello Longobardo con l’annessa area murata.

Inoltre, nel centro cittadino potrai ammirare molti edifici signorili, come il Palazzo Abiosi, proprietà dell’omonima famiglia baronale, con l’annesso parco di oltre 10.000 m², e il Palazzo della famiglia Capone, oggi sede del Teatro Adele Solimene.

Ti ricordiamo che Montella è negli altipiani di Verteglia (presso il Monte Terminio), ricchi di percorsi naturalistici con sentieri per il trekking, l’equitazione e, in inverno, liberi tracciati per lo sci alpino e sci di fondo.

Castelvetere sul Calore

Castelvetere sul Calore, deve il suo nome al fatto di essere attraversato dal fiume Calore Irpino, ed è situato alle pendici del Monte Tuoro.

Conosciuto come la Terrazza dell’Irpinia, poiché la vista dal borgo si estende fino a raggiungere 28 paesi vicini.

La sua origine risale alle invasioni barbariche e in seguito passò di mano in mano finché fu venduto, nel 1684, a Giuseppe de Beaumont.

Le abitazioni si svilupparono intorno all’antico castello, edificato dai Longobardi e che dopo la ricostruzione divenne la Chiesa Madre di Castelvetere, dedicata all’Assunta.

Il monumento più visitato del borgo è il Santuario dedicato a Maria Santissima delle Grazie, patrona del borgo e al cui interno è conservato un trittico del ‘400 di alto pregio.

Altri luoghi dal fascino senza tempo sono il Convento di San Martino in località Macchiusanella, la Chiesa di San Lorenzo e la Fontana dello Zoppo, un tempo lavatoio pubblico, costruita in pietra locale agli inizi del ‘900.

Summonte

Summonte è un borgo alle pendici del Partenio, che ha origini antichissime, testimoniate dai ruderi ultra millenari del castello e dal suo nome latino, Sub Monte (sotto il monte).

Dal 14 novembre 2017 è inserito tra i borghi più belli d’Italia.

Le sue antiche origini si rispecchiano anche nei luoghi di interesse turistico da ammirare, come la Torre.

Nel centro storico sorgeva un fortilizio con funzione difensiva e quando i Longobardi occuparono il territorio, diffidando della popolazione locale, lo usarono come residenza sicura.

A quel punto, adattarono il forte alle loro esigenze, trasformandolo e costruendo anche una torre, che ebbe base circolare e non quadrata, a differenza di tutte le altre costruite nel Beneventano dai Longobardi.

Quando verso la fine dell’XI secolo d.C. Summonte fu ceduto come feudo alla famiglia Malerba, il Castello con la Torre divennero la dimora del feudatario.

Il perimetro fu ampliato con la costruzione di case per servi e soldati e di una chiesetta, tanto da raggiungere le dimensioni di un piccolo borgo interamente murato.

Nel periodo Angioino, il castello assunse il suo assetto definitivo e la torre fu ristrutturata.

La torre è caratterizzata da cinque piani ed è di notevole interesse dal punto di vista paesaggistico, grazie anche alla terrazza, da cui potrai godere di un bellissimo panorama.

Puoi effettuare una visita guidata nell’area in cui sorgeva il castello, con l’attuale torre angioina e il museo civico, prenotando al numero 0825691191 (interno 8) oppure tramite email all’indirizzo info.summonte@gmail

Savignano Irpino

Savignano Irpino è un borgo arroccato su un rilievo a forma di sella sulla Valle del Cervaro.

Dal 2016, è parte dei borghi più belli d’Italia.

I primi insediamenti risalgono all’era paleolitica, in seguito si sono succedute diverse dominazioni del territorio: Umbro-sabelli, Osci, Sanniti, Ostrogoti, Bizantini e Longobardi.

La costruzione del Castello risale al VII e VIII secolo e fu necessaria per difendersi dalle frequentissime scorrerie.

Due eventi disastrosi hanno caratterizzato la storia del borgo nel secondo dopoguerra: il terremoto del 1962 e il sisma del 1980.

Monumenti e luoghi da non perdere sono:

  • Castello dei Guevara, di epoca normanna;
  • Chiesa madre di San Nicola del XIV secolo: L’interno a tre navate è a croce latina. Il campanile, separato dalla chiesa, corrisponde a una delle torri che costituivano il sistema difensivo dell’abitato;
  • Chiesa del Purgatorio, custodisce la statua settecentesca della Madonna Immacolata e la Chiesa della Madonna delle Grazie;
  • Palazzo Orsini, costruito per volere di papa Benedetto XIII come Hospitius pro peregrinis;
  • Altipiano della Ferrara, località storica situata a circa 7 km dal centro cittadino, dove vedere reperti risalenti al neolitico e resti di una villa romana, nonché la chiesa di Santa Sofia che si erge solitaria su un’altura.

I borghi più suggestivi in provincia di Salerno

Anche la provincia di Salerno ospita borghi dal fascino immutato nel tempo. Ecco la nostra selezione.

Castellabate

Il borgo di Castellabate è situato sulla costiera cilentana, nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dal 1998 patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO e i suoi ambienti marini fanno parte dell’area marina protetta Santa Maria di Castellabate.

Queste poche righe bastano già ad esprimere la meraviglia del luogo.

Castellabate è una zona abitata fin dalla preistoria e nel corso dei secoli si insediarono diverse popolazioni. 

Il paese riesce ad attraversare incolume la fase della prima guerra mondiale, ma nel settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, il territorio fu teatro del cosiddetto sbarco a Salerno.

Le truppe degli alleati occuparono la marina di Castellabate per diversi giorni, prima di dirigersi a Roma.

Il dopoguerra fu caratterizzato dal contrasto tra i cittadini di Castellabate (borgo storico sul colle) e quelli di Santa Maria (la frazione marina), che volevano costituire comune autonomo. La richiesta non è mai stata accordata.

I monumenti e i luoghi di interesse più famosi sono: la Basilica pontificia di Santa Maria de Gulia, il Santuario di Santa Maria a Mare, la Chiesa di San Giovanni, Palazzo Belmonte, Palazzo De Angelis, Palazzo Granito, Porto Travierso, la Torretta e Villa Matarazzo.

Da non perdere, inoltre, il borgo medievale, le torri costiere, le aree e i sentieri naturali, nonché i siti archeologici di Cava dei Rocchi, il Porto Greco-Romano e la Necropoli di San Marco.

Teggiano

Il borgo di Teggiano e il vallo di Diano fanno parte del territorio patrimonio dell’umanità UNESCO.

Il centro storico è costituito dall’antico borgo medievale, dalle abitazioni e dai terreni posti sulle pendici del colle dove sorge.

Ci sono varie ipotesi sulla fondazione di Teggiano e una delle più plausibili sembra essere che il paese fu fondato dai coloni della città greca di Tegea.

Monumenti da non perdere sono il Castello dei Principi Sanseverino di epoca normanna, il Seggio dove si svolgevano le riunioni della universitas, la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, la Chiesa di San Martino e tutti i palazzi storici.

Castelcivita

Il nome del borgo di Castelcivita è abbastanza recente, risale al 1863 quando il paese fu così rinominato, con decreto Regio, dall’unione del villaggio di Castelluccia a quello di Civita.

Sorge su uno sperone naturale alle pendici degli Alburni, con case a cascata.

L’attrazione turistica principale sono le Grotte di Castelcivita, cavità carsiche ricche di stalattiti e stalagmiti di svariate forme.

Passeggiando nel borgo potrai ammirare la Torre Angioina, il Castello del Vaglio, la Chiesa di San Nicola di Bari, la Chiesa delle monache e il Ponte Pestano o di Spartaco.

Centola

Sembra che il borgo di Centola sia stato fondato intorno al XVI secolo da una cosiddetta “centuria” di profughi provenienti dall’antica città di Molpa.

Nel 1828 gli abitanti di Centola parteciparono alla rivolta del Cilento e il comune fu costituito nel 1861, all’indomani dell’Unità d’Italia. 

Dopo l’Unità, il paese è stato interessato dall’emigrazione verso le americhe ed è  dal dopoguerra che si è avuto un notevole sviluppo turistico.

Luoghi di maggiore interesse sono il Convento dei Cappuccini, la Torre Campanaria risalente all’anno 1100, i palazzi baronali e il Castello di Molpa.

Padula

Il borgo di Padula, situato nel Vallo di Diano, è celebre per la Certosa di San Lorenzo.

Oltre a questo famosissimo luogo di interesse turistico e religioso, Padula accoglie il Convento di San Francesco, il Convento di Sant’Agostino e, in passato, la Badia di San Nicola al Torone, di cui restano le rovine.

Di alto valore archeologico, risultano gli scavi dell’antica Cosilinum, l’Eremo di San Michele alle Grottelle e il Battistero di San Giovanni in Fonti, paleocristiano fondato su un preesistente tempio pagano.

Da non perdere anche i ruderi del Castello Normanno, i palazzi storici, le porte di accesso alla città, il Sacrario dei Trecento e il Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale.

Roscigno

Roscigno fa parte della Comunità montana Alburni, del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e della Diocesi di Teggiano-Policastro.

Il suo nome deriva dal termine dialettale “russignuolo” per indicare l’usignolo.

Il Comune di Roscigno si divide in due parti: Roscigno Vecchia, completamente disabitata da tempo a causa di frane continue e Roscigno Nuova.

Roscigno Vecchia è considerato un borgo fantasma, custodito da un solo abitante, Giuseppe Spagnuolo, che risiede in una delle vecchie case e accoglie i turisti per fare da cicerone.

Oltre al borgo fantasma, molto suggestivo da visitare, potrai vedere il sito archeologico del Monte Pruno, a 2 km di distanza da Roscigno.

Trentinara

Il borgo di Trentinara sorge su un costone roccioso a picco sulla sottostante Piana del Sele.

Il suo nome deriva molto probabilmente dalla paga di 3 denari concessa ai soldati romani di guardia a un acquedotto situato sul Monte Vesole.

Nel settembre 1943, il paese ha rischiato di essere raso al suolo poiché i tedeschi avevano installato una postazione militare sulla piazzetta panoramica.

Tra i luoghi turistici di maggior interesse vanno ricordati la Terrazza del Cilento – belvedere panoramico – e la Chiesa di San Nicola, adibita a museo dell’artigianato.

Per i più romantici, assolutamente da percorrere la Via dell’Amore con maioliche dipinte a mano dal professor Sergio Vecchio fino a raggiungere la Preta ‘ncatenata, due macigni incastonati a rievocare l’abbraccio di due giovani – Saul e Isabella – che secondo una leggenda si lanciarono dalla rupe poiché il loro amore era contrastato.

I borghi più suggestivi in provincia di Benevento

Passiamo adesso alla provincia di Benevento, dove troviamo la nostra selezione dei 5 borghi più belli da visitare.

Sant’Agata de’ Goti

Sant’Agata de’ Goti sorge alle pendici del Monte Taburno e si divide in due parti: una moderna, edificata a partire dalla fine del XIX secolo e l’altra di fondazione romana.

Dal 2004 è stata insignita della “Bandiera arancione” dal Touring Club Italiano e dal 2012 è entrata a far parte dei Borghi più belli d’Italia.

Monumenti e luoghi di interesse storici e religiosi sono la Cattedrale dell’Assunta e la sua Cripta, la Chiesa di Sant’Angelo de Munculanis, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa di San Menna e la Chiesa Convento di San Francesco.

Altre attrazioni di interesse turistico sono il Castello ducale, i palazzi seicenteschi e le residenze a corte, nate fra il XVIII e il XIX secolo. 

Montesarchio

Montesarchio è il comune più popoloso della provincia di Benevento dopo il capoluogo.

Ha ricevuto il titolo di città con il decreto del presidente della Repubblica del 31 luglio 1997 e dal 2017 è tra i borghi più belli d’Italia.

Situato nella Valle Caudina, ai piedi del Monte Taburno, il borgo è dominato dalla Torre di Montesarchio e il territorio cittadino ospita il laghetto chiamato “Moccia” e il Torrente Tesa.

Luoghi di interesse turistico sono l’Abbazia di San Nicola, la Chiesa e Convento di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa e Convento di Santa Maria di Costantinopoli, la Torre e il Castello di Montesarchio.

Cusano Mutri

Il borgo di Cusano Mutri fa parte del parco regionale del Matese e della comunità montana del Titerno.

Secondo gli storici, sarebbe la città sannita Cossa, distrutta dai romani unitamente a Telesia, ma informazioni certe affiorano solo nel 490 d.C., quando papa Felice III inviò un presbitero per officiare nella Cappella del Castello.

Le architetture religiose sono tra i principali luoghi di interesse turistico:

  • Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo;
  • Chiesa di San Nicola;
  • Chiesa di San Giovanni Battista;
  • Chiesa di San Rocco;
  • Chiesa della Madonna delle Grazie;
  • Chiesa di Santa Croce al Monte Calvario;
  • Chiesa di San Vito;
  • Chiesa di Santa Maria del Castagneto;
  • Chiesa di San Giuseppe;
  • Chiesa di Santa Maria della Pietà.

Altre attrazioni di fascino e interesse sono i ruderi del Castello e le aree naturali di Monte Calvario, le Grotte di Conca Torta, le Grotte di Caccaviola e le Forre di Lavelle.

Limatola

Limatola è un borgo che sorge ai piedi di una collina, sulla cui vetta domina il famosissimo Castello.

Entra a far parte della provincia di Benevento nel 1861, con l’Unità d’Italia.

Il Castello di Limatola venne edificato dai normanni sui resti di una torre longobarda e dopo decenni di abbandono, è stato restaurato nel 2010 ed ospita un albergo ristorante.

Nel periodo natalizio tutto il borgo, compreso l’interno del Castello, ospita gli imperdibili mercatini di Natale.

Passeggiare per le stradine, ti riporterà indietro nel tempo.

Morcone

Morcone sorge sulle ripide falde di un’altura collinare posta alle pendici del Massiccio montuoso del Matese.

Feudo dei Gaetani, dei Carafa, dei D’Aponte e dei Baglioni, dopo l’abolizione del feudalesimo entrò a far parte del Contado del Molise.

Nel 1861, aderì al distacco dalla Provincia di Molise per congiungersi alla nuova provincia di Benevento.

Passeggiare per le stradine tortuose del centro storico ti permetterà di vedere i resti del castello medievale e l’unica rimasta delle sei porte civiche, Porta San Marco.

Fai una sosta per ammirare la Chiesa di Santa Maria de Stampatis e poi raggiungi la vetta fino alla Rocca, castello eretto probabilmente nel X secolo anche se la prima notizia documentata risale al 1122.

Nel piazzale davanti al Castello, troverai la Chiesa di San Salvatore e scendendo, potrai vedere i resti del Sedile Universitatis, antico polo civico della città.

Altri luoghi di interesse sono l’ex Chiesa di San Bernardino, l’edificio dell’antica Loggia della Dogana, Piazza del Pozzo con la fontana lavatoio, la Chiesa di San Marco e la Chiesa della SS.ma Annunziata.

I borghi più suggestivi in provincia di Caserta

Terminiamo il nostro viaggio con la nostra selezione dei 3 borghi più belli della provincia di Caserta.

Caiazzo

Il borgo di Caiazzo sorge su una collinetta ai piedi del Monte Grande e comprende anche 2 frazioni, quella di San Giovanni e Paolo e di Cesarano.

La leggenda narra che fu fondato da Calatia, una ninfa figlia di Tifata, amata dal dio Volturno e scappata qui per sfuggire alla rabbia del padre.

Caiazzo è ricordata anche per la sera del 13 ottobre 1943, quando alcuni soldati tedeschi uccisero brutalmente 22 persone tra cui otto donne e nove bambini di età compresa tra i tre e i dodici anni.

Il 27 gennaio 1944, per errore, subì il bombardamento dell’aviazione americana, che causò la morte di 20 civili.

I luoghi di interesse turistico sono il Castello, Palazzo Mazziotti – edificio del ‘400 – il Castello delle Femmine (una collinetta con i resti di un piccolo insediamento fortificato medievale), la Basilica Minore di Santa Maria Assunta, la Chiesa di San Nicola De Figulis, la Chiesa di San Rufo Martire, la Chiesa dell’Ave Gratia Plena, la Cappella Egizi e il Museo Kere, museo della civiltà contadina e delle tradizioni popolari.

Castello del Matese

Il borgo di Castello del Matese si trova al confine tra Campania e Molise, su una “terrazza” fra le valli del Rivo e del Torano.

Ha origini sannite e in epoca normanna fu fortificato a scopo difensivo.

Di notevole interesse sono i resti del Castello medievale realizzato con l’uso di pietra locale, la Chiesa parrocchiale della Santa Croce del X secolo e la Cappella del Purgatorio all’imbocco della vecchia mulattiera per Piedimonte, datata 1755.

Vairano Patenora

Il territorio comunale del borgo di Vairano Patenora si estende ​​nella valle del fiume Volturno, tra il massiccio del Matese e il parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano.

Il nome deriva da Varius (terra di Vario) e Patenaria, la pianura circostante, scavata dal Volturno.

Durante il periodo fascista nella Taverna della Catena venne rinchiuso per due notti Antonio Gramsci, in attesa di essere trasferito al Tribunale Fascista.

I luoghi di interesse principale sono il Castello Aragonese, l’Abbazia della Ferrara, la Chiesa di San Bartolomeo, la Chiesa della Madonna di Loreto, il Convento di Sant’Agostino, il Ponte delle Frattelle sul torrente Patanaro e la Fontana delle Quattro Cannelle, alimentata dalla sorgente del Vallone.

Conclusioni

Questi 25 borghi campani sono per noi quelli da cui partire per esplorare anche tutti gli altri. 

Creare un itinerario on the road selezionando quale provincia della Campania visitare.

Lasciarsi guidare dall’istinto sulle tracce di questi borghi dove storia, relax e prelibatezze culinarie vi stupiranno ad ogni angolo.

Ti aspettiamo nelle nostre camere di Napoliving per accoglierti e darti tutte le informazioni utili sui percorsi da poter seguire.