Il 24 ottobre del 79 d.C., nella città di Pompei, tutto scorreva come le altre mattine: le persone erano intente nelle loro faccende quotidiane e nulla lasciava presagire quello che di lì a poco sarebbe avvenuto.

Col senno di poi, solo qualche scossa di terremoto, avvertita nei giorni precedenti, avrebbe potuto essere considerata come un avviso dell’imminente risveglio del vicino Vesuvius.

Quel giorno, all’ora di pranzo, il vulcano esplose con tutta la sua potenza ed energia, e in meno di 20 ore Pompei venne sepolta da ceneri ustionanti e gas, mentre la vicina Ercolano scompariva sotto metri di fanghi duri e corposi.

Molte persone provarono a fuggire, andando incontro ad una morte orribile e disperata. 

Pompei restò sepolta per secoli, fino al 1748, quando fu riscoperta e furono iniziati gli scavi della zona.

Ad oggi, sono stati portati alla luce quasi i due terzi della città.

2 milioni di visitatori ogni anno raggiungo Pompei

La curiosità suscitata dalle rovine di Pompei, aumenta sempre più, raggiungendo oggi circa 2 milioni di visitatori ogni anno

Se anche tu sei affascinato da questo sito archeologico, tra i più visitati al mondo, devi segnarti i luoghi di interesse più famosi, indicati nella nostra lista.

Gli scavi archeologici si estendono su un’area di circa 440.000 metri quadrati e nel 1997, l’UNESCO ha dichiarato Pompei e i suoi Scavi “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

Quando pianifichi il tuo soggiorno a Napoli, tra le cose da vedere, inserisci anche una tappa a Pompei, perché sei davvero troppo vicino per perdertela.

Data la vastità degli scavi, capirai che visitare Pompei in un giorno è molto complicato, ma non impossibile: arriva molto presto la mattina, per evitare la lunga fila, indossa scarpe comode e un abbigliamento pratico.

Se hai scelto di vedere Pompei nel periodo estivo, porta con te la crema solare protettiva e una bottiglietta d’acqua: fa davvero molto caldo!

Un accenno sulla storia di Pompei antica

Pompei era una città dell’antica Roma, ha circa 2000 anni e grazie ai suoi resti archeologici è una testimonianza unica e tangibile della struttura sociale dell’epoca.

La città sepolta è rimasta pressoché intatta, custodita dalla lava dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Intorno all’VIII secolo a.C, gli Osci, uno dei primi popoli italici, costruirono le proprie abitazioni, dando origine al primo nucleo originario della città.

Ben presto Pompei divenne un importante nodo viario e portuale, ambita dagli stati confinanti. Primi a sottometterla furono i Greci.

Le sue vicissitudini politiche furono travolgenti, infatti passò in seguito sotto il controllo degli Etruschi, di nuovo dei Greci, dei Sanniti ed, infine, dei Romani.

Nonostante tutti questi passaggi, Pompei cresceva prospera e continuava il suo sviluppo da centro agricolo a importante snodo industriale e commerciale.

Era un luogo di ritrovo piacevole, grazie alla vicinanza del Vesuvio e al suo clima soleggiato, quindi divenne ben presto un rifugio per gli illustri cittadini romani in cerca di riposo e tranquillità.

Oltre a ville sontuose, iniziarono a crescere sempre più le attività commerciali e industriali, fino a che, nel 62 d.C., un terremoto, probabilmente un avvertimento, costrinse una parte significativa della popolazione a lasciare la città nel corso dell’anno successivo. 

Tuttavia, a Pompei continua la vita e si cerca di ricostruire ciò che è andato distrutto, fino a quando, in una fatidica giornata del 79 d.C., il Vesuvio, considerato spento da secoli, non decise di risvegliarsi. 

Lava, cenere vulcanica e lapilli si riversarono sulla città, cancellando ogni forma di vita, e i pochi superstiti fuggiti verso Stabia e Nocera vennero raggiunti e uccisi dai gas velenosi.

Questo inferno, connesso a fulmini, terremoti e maremoti, durò 3 giorni.

Nel 1748, l’archeologo Roque Joaquín de Alcubierre, dopo aver casualmente scoperto i resti di Ercolano nel 1738, decise di iniziare un’altra campagna di scavi.

Tuttavia i ritrovamenti all’epoca erano molto approssimativi e spesso venivano sepolti nuovamente senza una catalogazione.

Fu tra il 1759 e 1799, con Ferdinando I delle Due Sicilie e soprattutto per volere della moglie Maria Carolina, che parte della città fu riportata alla luce e restò a vista.

Da allora in avanti, gli scavi proseguirono, svelando oggetti di uso quotidiano, attività commerciali e ludiche, ville, templi e persone. 

Come arrivare a Pompei

Raggiungere Pompei non è difficile, e potrai scegliere il modo più adatto alle tue esigenze:

  • In treno: prendi la Circumvesuviana e sali su un treno della linea Napoli-Sorrento. La fermata è quella di Pompei-Scavi. Oppure c’è un’alternativa Trenitalia, che partendo da Napoli ti farà raggiungere Pompei in 35 minuti;
  • In autobus: dalla stazione centrale di Napoli partono le linee di SITA, CSTP e EAVBUS, che raggiungono Pompei in circa 40 minuti;
  • In auto: se vieni da nord, segui l’autostrada A3 Napoli-Salerno e prendi l’uscita Pompei-Ovest; se vieni da sud, l’uscita è Pompei-Est.

Cosa vedere a Pompei

Come avrai capito, Pompei antica è ricca di bellezza e fascino: ogni pietra, ogni luogo, ogni oggetto ti racconterà una storia.

Passeggiando tra le sue strade, potrai rivivere a pieno la vita dell’epoca.

Ti consigliamo di scegliere una visita guidata, perché avrai modo di ascoltare le informazioni salienti degli scavi archeologici, oltre che ammirarli.

Se però decidi di visitarla da solo, allora eccoti una lista di luoghi assolutamente da non perdere.

Villa dei Misteri

Partiamo da uno degli edifici più famosi di Pompei: Villa dei Misteri.

Scoperta parzialmente nel 1909-1910, apparteneva probabilmente alla famiglia degli Istacidii.

Senza dubbio, è fra le più importanti residenze della Pompei di età augustea: una meraviglia artistica e architettonica.

Entrato nella villa, dal soggiorno, attraverso un passaggio laterale, accederai alla sala dei Misteri, dove ammirerai gli affreschi che le danno il nome.

Si tratta di un ciclo pittorico ampiamente discusso dagli studiosi: pare sia un rituale di iniziazione segreta, nel quale siano ancora visibili i dettagli di una donna iniziata al culto di Dioniso.  

Casa del Fauno

Questa villa privata è così grande da occupare un intero blocco di rovine di Pompei: la sua superficie è di circa 3000 metri quadri.

Prende il nome dalla statuetta bronzea del Fauno posta al centro dell’impluvio.

Questa villa presenta un numero significativo di opere d’arte, come il mosaico di Alessandro, dove Alessandro Magno affronta Dario III di Persia. 

Tuttavia ciò che più attira i visitatori è il complesso motivo geometrico del pavimento.

Anfiteatro romano

Tra le cose da vedere a Pompei, non puoi assolutamente perdere, l’anfiteatro romano.

Costruito intorno al 70 a.C., è così antico che la parola “anfiteatro” non era nemmeno in uso ai suoi tempi. 

I pompeiani lo chiamavano “spectacula”, perché la parola “amphitheatrum” si diffuse in seguito solo con gli scritti di Vitruvio.

È il primo anfiteatro romano costruito in pietra, poteva accogliere oltre 20.000 spettatori ed era destinato ai sanguinosi combattimenti tra gladiatori e ai divertenti giochi circensi.

Il Foro

Non dimenticare di visitare il Foro, cuore della città, piazza principale, centro politico, economico e religioso. 

Qui si svolgevano le più importanti attività della vita cittadina: eventi pubblici, scambi commerciali, regolamenti amministrativi e propagande elettorali.

Nonostante la maggior parte degli edifici sia rovinato, si può ancora respirare l’atmosfera di nobiltà e splendore dell’antica Pompei.

Chiudendo gli occhi, per un attimo, potrai ascoltare il vociare del mercato, i discorsi di politica e quelli riguardanti l’amministrazione della città.

Tempio di Apollo

Gli edifici di culto a Pompei erano tantissimi e, di certo, non puoi mancare una visita al Tempio di Apollo, il santuario più antico a testimonianza della lunga storia della città. 

Il tempio presenta un’architettura etrusca, successivamente modificata dai Greci e poi ulteriormente modificata dai Romani. 

Ai lati del portico, sono visibili le copie della statua di Apollo e del busto di Diana, mentre gli originali sono conservati al Museo Archeologico di Napoli.

Tempio di Giove 

Di rilevante importanza storica è anche il Tempio di Giove, costruzione risalente al II sec. a.C.

Presenta una scala d’accesso ad un alto podio, sul quale s’innalza la cella, dove era custodita una statua di Giove, della quale oggi resta solo la testa.

Possiamo dire che tutti i templi di Pompei abbiano un certo fascino, tuttavia quelli che ti stiamo elencando hanno dei ritrovamenti particolari da mostrare.

Tempio di Iside

Questo tempio fu una delle prime cose emerse durante l’inizio degli scavi di Pompei.

Situato dietro il Teatro Grande, il Tempio di Iside è stato realizzato alla fine del II sec. a.C., è un tempio romano dedicato alla dea egizia Iside. 

Ha una scala di accesso frontale e due nicchie laterali, che accoglievano le statue di Anubis e Harpokrates, divinità egizie legate al culto di Iside. 

Il nome del tempio è dovuto alla statua di Iside rinvenuta nel portico: pare che il culto si sia diffuso in epoca ellenistica a causa dei contatti religiosi dei Greci con l’Oriente e l’Egitto.

Casa del Poeta Tragico

“Attenti al cane!”

Questa è il cartello, scritto in latino, che troverai all’ingresso della Casa del Poeta Tragico.

Relativamente piccola, è una tipica abitazione ad atrio e si trova nella parte più a ovest delle rovine di Pompei. 

Prende il nome dalla scena della prova teatrale di un coro satiresco, raffigurata su un riquadro di un mosaico: i ricercatori, scoprendolo, hanno pensato che la casa potesse appartenere a un noto poeta. 

Casa dei Vettii 

L’abitazione fu attribuita a due fratelli, Aulo Vettius Conviva e Aulo Vettius Restitutus, grazie al rinvenimento di due sigilli di bronzo a loro appartenuti.

Questa villa rappresenta la tipica architettura romana del suo tempo. 

La casa copre un’area di circa 1.100 metri quadrati e sia la costruzione che le sue decorazioni appartengono al periodo finale dell’occupazione di Pompei.

Questo fornisce importanti prove dell’estetica della città alla vigilia della sua distruzione.

Casa di Sallustio

La Casa di Sallustio deve il nome ad un’iscrizione elettorale trovata sulla facciata, nella quale è menzionato un certo Sallustio.

Molto probabilmente era una locanda ed è costituita anche da un piccolo giardino, una veranda coperta sul retro, un affresco della dea Diana e un piccolo negozio di alimentari nella parte anteriore.

Teatro Grande e Teatro Piccolo

Il teatro era il passatempo preferito dai romani e a Pompei ce n’erano due.

Il Teatro Grande, scoperto, poteva ospitare circa 5.000 spettatori ed era dedicato a rappresentazioni teatrali, come le opere di Plauto e Terenzio.

Il Teatro Piccolo, detto Odeion, era coperto e veniva utilizzato soprattutto per spettacoli musicali.

Orto dei Fuggiaschi

L’Orto dei Fuggiaschi è il luogo più suggestivo di Pompei, dove troverai i calchi delle persone che tentarono di fuggire dall’eruzione.

Situato nella parte posteriore della città, questo antico vigneto ha conservato un gruppo di persone che non sono riuscite a sopravvivere. 

Ci sono 13 corpi nel giardino, congelati in un momento grottesco e angosciante, che riflette gli orribili momenti finali della città. 

È incredibilmente interessante e inquietante allo stesso tempo.

Terme Stabiane

Le terme Stabiane, che risalgono al II secolo a.C., sono tra le più antiche che conosciamo nel mondo romano.

L’entrata principale delle Terme Stabiane è su via dell’Abbondanza e conduce in un ampio cortile, dove a sinistra c’è la piscina, mentre a destra la parte maschile.

Questa zona era costituita dagli spogliatoi, dal frigidarium (bagni di acqua fredda), dal tepidarium (bagni di acqua tiepida) e dal calidarium (bagni di acqua calda).

La parte femminile era a ridosso di quella maschile ed era articolata allo stesso modo, solo con dimensioni più piccole e senza decorazioni.

Lupanare

L’antico lupanare – il bordello – è una piccola casa a due piani: in quello superiore c’erano l’abitazione del proprietario e delle schiave, mentre in quello inferiore 5 camere con letti in pietra e dipinti di scene erotiche. 

Gli affreschi servivano uno scopo pratico, per mostrare cosa i clienti potessero chiedere.

Le prostitute erano per lo più schiave greche ed orientali, che esercitavano la loro professione a pagamento.

Il nome deriva da lupa, termine latino per indicare la prostituta.

Questi sono solo alcuni dei luoghi più famosi degli scavi di Pompei, che offrono tantissimi altri posti affascinanti e interessanti, come le altre domus – Casa degli Amanti, Casa del Chirurgo, Casa del Giardino di Ercole – e altri templi, la Basilica e le attività commerciali come il panificio.

Potrai trovare una guida completa degli scavi di Pompei cliccando qui.

La nostra camera Pompei

Se stai progettando il tuo viaggio a Napoli, non puoi non fare una capatina a Pompei, sarebbe davvero un peccato perdersi questo luogo straordinario. 

Così straordinario da spingerci a dedicargli una camera della nostra struttura ricettiva, Napoliving. 

Decorata con una parete dipinta nel classico rosso pompeiano e con quadri e dettagli ispirati all’antica città distrutta dal Vesuvio, la nostra Camera Pompei ti aspetta per un piacevole soggiorno. 

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Photo by Andy Holmes on Unsplash