Il Rione Sanità è uno dei quartieri più suggestivi e autentici di Napoli, ricco di storia e cultura. 

Secondo noi, rappresenta un museo a cielo aperto ed è un’esperienza immersiva nella cultura napoletana

Basta camminare nel quartiere, entrare nei portoni dei palazzi, attraversare le bancarelle del mercato dei Vergini, zona della quale ti parleremo in questo articolo.

Se stai programmando una visita a questa parte della città, una delle soluzioni di alloggio migliori per godere appieno dell’esperienza è Napoliving

Le nostre camere, accoglienti e familiari, distano solo una ventina di minuti a piedi dal Borgo dei Vergini alla Sanità.

In questo articolo, ci concentreremo sui luoghi da non perdere in visita a questa zona del Rione Sanità, sottolineando le peculiarità e i motivi per includerlo nella tua lista di tappe da vedere a Napoli

Nel nostro blog, abbiamo già dedicato un articolo al Miglio Sacro, un altro itinerario interessante di questa zona, quindi adesso ti mostreremo altri luoghi imperdibili del Borgo dei Vergini

Scopriamo insieme i tesori nascosti di questo affascinante quartiere napoletano!

Rione Sanità: un po’ di storia

Il Rione Sanità è uno dei quartieri più affascinanti e autentici di Napoli, con una storia millenaria che ne ha segnato profondamente la trasformazione nel tempo. 

Fondato nel XVI secolo in una valle che in precedenza era utilizzata come luogo di sepoltura dai greci e dai romani, questo quartiere ha attraversato una serie di mutamenti che lo hanno portato a diventare una delle zone più popolari e caratteristiche della città.

In passato, il Rione Sanità era una zona elegante e raffinata, destinata alle famiglie nobili e ai borghesi più facoltosi, come testimoniano i sontuosi Palazzo dello Spagnolo e Palazzo Sanfelice, due eleganti esempi di architettura barocca realizzati nel corso del XVIII secolo. 

Tuttavia, il quartiere ha subito una serie di trasformazioni nel corso dei secoli, che lo hanno portato a diventare il luogo di residenza di molte famiglie popolari.

Il nome del Rione Sanità deriva dall’ottima qualità dell’aria che vi si respirava nel XVI secolo, tanto da renderlo una delle aree più incontaminate di Napoli

L’aria buona delle campagne circostanti e le catacombe conosciute per le guarigioni miracolose lo avevo reso famoso nel 1500. 

In questo quartiere si trovava anche un lazzaretto per appestati, molto utilizzato durante la peste del 1652, che oggi è diventato l’Ospedale di San Gennaro dei Poveri.

Il Rione Sanità è famoso anche per aver dato i natali a Totò, una delle personalità più importanti del cinema e del teatro italiani. 

Molte delle sue strade sono state utilizzate come location per film celebri, come “L’Oro di Napoli” e “Ieri, Oggi e Domani”

Se stai programmando una visita a Napoli, il Rione Sanità è sicuramente un luogo da non perdere, grazie alla sua storia millenaria e alla sua vivace atmosfera.

Focalizziamoci adesso sulla zona che vogliamo consigliarti: il Borgo dei Vergini.

Borgo dei Vergini

Il Borgo dei Vergini è un quartiere di Napoli che si estende nell’omonima valle, circondato dalle colline di Capodimonte, Miradois, Scudillo, Stella e Materdei

Nel corso dei secoli, la zona è stata fortemente modificata sia dalle alluvioni che portavano detriti dalle colline circostanti, sia dagli interventi umani

Le origini del borgo sono molto antiche, risalenti al periodo greco-ellenistico, come testimoniano le sepolture ipogee ritrovate all’esterno delle mura cittadine di Neapolis

Le cavità scavate in epoca greca vennero riutilizzate in età cristiana, quando sorsero le prime basiliche. 

Nel Cinquecento e fino all’inizio del Settecento, l’area conobbe un’intensa attività costruttiva da parte di ecclesiastici e privati. Tra i primi edifici di pregio, ti segnaliamo il cinquecentesco Palazzo Traetto, fondato pare da Ludovico Gaetani, principe di Altamura e duca di Traetto.

L’architetto Ferdinando Sanfelice diede una notevole impronta al Borgo nei primi decenni del Settecento, con la costruzione del proprio palazzo familiare e con la ricostruzione della chiesa di S. Maria Succurre Miseris

Allo stesso architetto si attribuisce l’impianto del Palazzo del marchese di Poppano, detto dello Spagnolo

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Nel Borgo dei Vergini potrai ammirare numerose chiese settecentesche, tra cui la Chiesa di S. Maria dei Vergini, che rappresentano importanti testimonianze del patrimonio storico e artistico della città.

Ora che abbiamo fatto un breve excursus storico sul Borgo dei Vergini, è tempo di creare un itinerario dei luoghi imperdibili da visitare.

Cosa vedere nel Borgo dei Vergini

Innanzitutto ti vogliamo ricordare che in questa zona la stratificazione sotterranea è unica al mondo e testimonia il legame tra gli abitanti e il mondo dei morti fin dal IV secolo a.C. 

Tra i ritrovamenti più importanti ci sono la necropoli ellenistica con le Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, così come le tombe monumentali greche degli ipogei, alcune risalenti a duemila anni fa.

Siccome, come già detto all’inizio, in un altro articolo abbiamo approfondito le Catacombe, il Cimitero delle Fontanelle e il Miglio Sacro, adesso ci concentreremo sulle altre tappe imperdibili del Borgo dei Vergini.

Necropoli ellenistica di Neapolis

Nel 1995, l’UNESCO ha inserito il centro storico di Napoli nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e nella perimetrazione sono compresi il Borgo dei Vergini e la Sanità.

Quest’area a nord delle antiche mura della città ospita la Necropoli Ellenistica di Neapolis, sepolta dalle alluvioni, ma oggi recuperata e valorizzata dall’associazione culturale Celanapoli

Questa necropoli è caratterizzata da monumenti intagliati nel banco tufaceo e affreschi che testimoniano la cultura greca dominante nel IV secolo a.C.

Molto suggestivo da vedere è l’Ipogeo dei Togati, due figure togate scolpite in altorilievo nel banco tufaceo di cui restano visibili gli arti inferiori.

Per prenotare una visita o richiedere informazioni chiama il numero 347 559 7231 oppure scrivi a celanapoli@libero.it

Acquedotto Augusteo del Serino

L’Acquedotto Augusteo del Serino è un’infrastruttura romana di 100 km, che va dalle sorgenti fino alla Piscina Mirabilis a Miseno

Recenti scavi nel Palazzo Peschici-Maresca hanno portato alla scoperta di due tratti affiancati dell’antico acquedotto con una interessante successione di pilastri ed arcate in laterizio e tufo, un ritrovamento di eccezionale interesse archeologico

L’Associazione VerginiSanità ha avviato un’intensa attività di studio e ricerca per valorizzare questi preziosi ritrovamenti e renderli fruibili al pubblico come parte del patrimonio culturale dell’area Vergini-Sanità

Il gruppo di lavoro multidisciplinare sta collaborando con altre associazioni del territorio e specialisti del mondo scientifico, dell’Università e degli Ordini Professionali di Architetti e Ingegneri per sviluppare un programma di gestione articolato in fasi successive sotto la supervisione della Soprintendenza competente.

Per informazioni sulla visita all’Acquedotto Augusteo contatta il numero 340 703 1630 oppure scrivi a associazioneveriginisanita@gmail.com

Complesso Monumentale Vincenziano

La Casa della Missione di San Vincenzo de’ Paoli è una struttura settecentesca che si trova nell’antica area sacra delle sepolture greco-romane del Borgo Vergini

Il complesso monumentale Vincenziano, conosciuto anche come Casa/Chiesa della Missione o dei Vergini, è la sede dei Padri Missionari Vincenziani. 

La casa è stata costruita nel 1669 sui resti del convento trecentesco dei Padri Crociferi, e la cripta medievale è ancora visibile

Nel corso del XVIII secolo, grazie alle generose donazioni della nobiltà napoletana, i Missionari Vincenziani hanno potuto usufruire di maestranze e architetti di spicco, tra cui Michelangelo Giustiniani e Luigi Vanvitelli

I Padri hanno arricchito il proprio patrimonio spirituale con molteplici reliquie di martiri, realizzando una cappella apposita per custodirle

La Cappella delle Reliquie è un edificio di architettura vanvitelliana che è stata aperta al pubblico il 25 settembre 2016 per la prima volta

In tale occasione, è stata esposta al pubblico un’ampolla contenente il sangue di San Gennaro, il patrono della città di Napoli.

Questa ampolla è la terza ufficialmente certificata ed era accompagnata da un documento d’epoca.

All’interno della Cappella delle Reliquie sono conservati reperti di grande valore spirituale ed è anche presente un quadro misterioso dell’anima dannata, giunto da Firenze nel 1700.

Il Complesso Monumentale Vincenziano comprende anche la Cripta medievale sotto la chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, dove sono visibili le murature medievali del convento dei Crociferi

La Sala dell’Assunta, attualmente utilizzata anche per concerti, convegni ed eventi, ospita la tela “Assunzione della Vergine” di Santolo Cirillo, mentre nel Grande Refettorio potrai ammirare la grande tela “La Cena di Gesù dal ricco fariseo” del pittore napoletano Gerolamo Cenatiempo.

Il percorso di visita è curato dall’Associazione Getta La Rete, che puoi contattare ai numeri 347 6065947 – 346 0784370 oppure scrivere a associazione@gettalarete.it

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Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini (o Misericordiella) 

La Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini, conosciuta anche come Misericordiella, è una chiesa situata all’angolo tra via Fuori Porta San Gennaro e via Misericordiella, vicino a Porta San Gennaro

Fa parte di un complesso che include l’ex ospedale e l’oratorio dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Misericordia.

La costruzione di un ospizio per sacerdoti poveri risale al 1532, ma per quanto riguarda la chiesa, le informazioni sulla sua fondazione sono scarse

Quello che si sa è che nel 1533 San Gaetano Thiene e altri Teatini furono invitati a Napoli da Giampietro Carafa per fondare una casa dell’Ordine, ma l’anno successivo lasciò il complesso gli altri Padri si trasferirono presso l’Ospedale degli Incurabili, accogliendo l’invito della fondatrice Maria Longo.

Nel 1540 il complesso fu affidato a delle monache Benedettine che, sotto la guida della badessa Dionora Gallucci, utilizzarono i loro averi per ristrutturare la chiesa e adornarla di opere d’arte e arredi. 

Tutto cambiò quando nel 1565 l’arcivescovo Alfonso Carafa, incaricato di applicare le nuove disposizioni del Concilio di Trento per la riforma dei monasteri femminili, ordinò alle monache di abbandonare la casa e ritirarsi all’interno delle mura cittadine.

Nel 1566 e nel 1569 due alluvioni devastarono la zona e anche la chiesa della Misericordia fu danneggiata, per poi essere ricostruita intorno al 1585.

Durante la prima metà del XVIII secolo, il complesso è stato ristrutturato e decorato con opere d’arte di artisti napoletani di spicco, tra cui dipinti e stucchi realizzati da artisti come Domenico Antonio Vaccaro

Tuttavia, il terremoto del 1806 causò gravi danni al sito, che è stato restaurato dai Governatori della Confraternita, come indicato dall’iscrizione sul portale d’ingresso della chiesa. 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la chiesa subì gravi danni, ma nel 1967 è stato completato un importante intervento di restauro.

La chiesa, insieme ai locali attigui e agli ambienti ipogei, è stata chiusa al pubblico per decenni e non utilizzata per scopi religiosi.

Tuttavia, dal 2015, la chiesa è tornata in possesso dell’Arciconfraternita e affidata all’associazione “SMMAVE – Centro per l’Arte Contemporanea”, che sta attualmente lavorando per la sua pulizia, il recupero e la valorizzazione al fine di renderla un luogo di ricerca, didattica e produzione artistica.

Per informazioni e visite alla Misericordiella contatta il numero 3663270911 oppure scrivi a info@smmave.it

Palazzo dello Spagnolo e Palazzo Sanfelice

Nel centro del Rione Sanità, tra numerose chiese poco conosciute che si rivelano agli occhi curiosi, troverai due palazzi distinti ma complementari: Palazzo dello Spagnolo e Palazzo Sanfelice, set privilegiati di tanti film ambientati a Napoli.

L’architetto Fernando Sanfelice, con il suo talento, mise a punto uno stile unico e inconfondibile, che espresse a pieno nei due edifici simbolo del quartiere. 

Palazzo dello Spagnolo, del quale ti abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo, con il suo scalone dalle “ali di falco” e il colore pastello, ha ispirato molte altre costruzioni dell’epoca e caratterizzato il periodo del barocco napoletano.

Mentre Palazzo Sanfelice, con la sua scalinata aperta e la sua decadente bellezza, è molto più enigmatico.

Il complesso è costituito da due edifici, uno dei quali già esistente e integrato nel progetto. Entrambi gli ingressi sono identici, con due sirene che sorreggono un’iscrizione

I grandi archi che seguono il percorso delle scale su entrambi i lati sono inclinati, mentre quelli sui pianerottoli sono perpendicolari, donando un aspetto unico. 

Attraverso questa complessa rete di scale e ballatoi potrai intravedere il giardino retrostante.

Il Palazzo dello Spagnolo e il Palazzo Sanfelice sono visibili solo all’esterno, rispettando la privacy e la quiete dei residenti.

Chiesa Santa Maria dei Vergini

La Chiesa di Santa Maria dei Vergini sorge su un terreno che in passato ospitava un complesso ospedaliero voluto nel 1326 dagli abitanti del Borgo dei Vergini

Successivamente, il complesso fu ceduto ai frati Crociferi di San Cleto e subì pesanti danneggiamenti durante la Seconda Guerra Mondiale

Tuttavia, si salvò il fonte battesimale dove Sant’Alfonso Maria de’ Liguori fu battezzato.

Rappresenta un luogo di culto importante per i residenti del quartiere, poiché il santo dedicò il suo ministero ai più poveri della Napoli del Settecento

A pochi passi dalla chiesa, al civico 109, si trova la casa natale del celebre attore Totò, dove visse fino ai suoi 24 anni prima di trasferirsi a Roma. Visibile solo dall’esterno dove troverai tante immagini e scritte a ricordare il grande Antonio De Curtis.

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Vicolo della Cultura

Il Vicolo della Cultura è via Montesilvano nel Borgo dei Vergini del Rione Sanità, una piccola strada caratteristica, che è stata illuminata con colori e luci completamente nuovi dalla Onlus Opportunity, una comunità di giovani impegnati nella lotta alla criminalità organizzata con la collaborazione di Caffè Toraldo

Ti troverai in un piccolo museo a cielo aperto, situato nelle vicinanze di alcuni dei beni confiscati alla camorra in seguito a grandi operazioni che hanno gradualmente smantellato le organizzazioni criminali a Napoli e nei dintorni.

Lungo il vicolo, sono state realizzate opere di street art dedicate a icone napoletane come Totò, Pino Daniele, Sophia Loren, Massimo Troisi e Peppino De Filippo, che guardano i visitatori dall’alto dei loro murales e ricordano il glorioso passato della città. 

Accanto a queste opere d’arte, sono state allestite piccole edicole culturali e una gigantesca biblioteca itinerante, piena di libri di ogni genere, alcuni dei quali donati dagli scrittori napoletani Maurizio De Giovanni e Lorenzo Marone

Questi libri sono disponibili gratuitamente a chiunque voglia leggerli e farsi contagiare dalla bellezza della cultura.

Sarebbe bello leggere quei libri proprio sui gradini degli antichi palazzi di un quartiere che, anche se spesso trascurato, ha ancora molto da offrire ai turisti e ai residenti

Qui, accanto alle edicole votive che fanno parte del fascino e della storia della città, potrai immergerti nei colori di una strada che da oggi in poi potrà essere inserita nella top list delle cose da vedere a Napoli.

Urban graffiti e street art

Oltre alla street art del Vicolo della Cultura, il Borgo dei Vergini ospita tante altre opere di urban graffiti.

In Vico Buongiorno, di fronte al Bar Sciò, potrai ammirare i murales dell’artista argentina Irene Lasivita, raffigurante il personaggio di Mowgli, e quelli con i volti di donna e la benedizione di Dio dell’artista messicano Addi Facte

Nel vicino Vico Misericordiella potrai vedere un murale molto particolare del Collettivo Emiliano FX, noto per la loro serie di Madonnelle dell’Adesso, in cui una Madonna e un Gesù Bambino di colore afro stanno liberando un angioletto posseduto da un demone

L’opera si intitola “Nun mescà e fantasm cu ll’angiul”, Non mischiare i fantasmi con l’angioletto

Proseguendo lungo la strada, in Via Mario Pagano, c’è un enorme murale molto colorato, omaggio a Eduardo e Massimo Troisi, dell’artista salernitano Antonio Cotecchia, realizzato nell’ottobre del 2020 come tributo alla virtù della sincerità in un mondo in cui le emozioni stanno diventando sempre più superficiali.

Dove mangiare al Borgo dei Vergini nel Rione Sanità

Dopo aver visitato le numerose attrazioni di questa zona, non puoi perderti la pizza fritta di Isabella De Cham, un’esperienza culinaria unica nel suo genere. 

Potrai gustare una deliziosa pizza fritta preparata secondo la tradizione napoletana, ma anche qualcosa con un tocco personale.

La pizzeria propone anche opzioni vegane per soddisfare ogni palato

Durante la tua visita al Borgo dei Vergini, un’altra cosa della quale non devi fare a meno è assaggiare il famoso Fiocco di Neve della Pasticceria Poppella, una deliziosa bontà dolce che conquisterà il tuo cuore. 

Una volta che l’avrai assaggiato, non potrai più farne a meno! 

Quindi, se stai programmando un tour al Borgo dei Vergini alla Sanità, non dimenticare di segnarti queste tappe per assaporare questi deliziosi piaceri gastronomici!

Ti aspettiamo da Napoliving!

In conclusione, il Borgo dei Vergini nel Rione Sanità è un luogo ricco di storia, cultura e tradizione napoletana. 

Dormire da noi di Napoliving sul corso Umberto è un’ottima soluzione se desideri visitare questa zona, in quanto siamo in una posizione strategica per raggiungere il luogo in modo semplice sia a piedi che con la metropolitana

Napoliving ti offrirà un soggiorno confortevole e di qualità, con camere spaziose, pulite e dotate dei comfort necessari. 

Insomma, siamo la soluzione ideale se vuoi visitare il Borgo dei Vergini e godere di una vacanza indimenticabile a Napoli!