Nel centro del Rione Sanità, sotto la Basilica di Santa Maria, sorge quello che era il secondo cimitero paleocristiano più importante di Napoli: le catacombe di San Gaudioso.

Uno dei quartieri più popolosi della città, un tempo era una necropoli e un luogo di sepoltura, dove sorsero ipogei ellenistici e, successivamente, catacombe paleocristiane. Sono stati ritrovati nel sottosuolo ben 9 siti, tra i quali le catacombe di San Gennaro e San Gaudioso e il cimitero delle Fontanelle.

Il rione venne chiamato “Sanità” perché si pensava che la zona fosse incontaminata e salubre, soprattutto grazie alla presenza delle tombe dei Santi, capaci di curare con proprietà miracolose.

Oggi vogliamo consigliarti proprio la visita alle Catacombe di San Gaudioso, ma chi era questo santo?

Arrivò a Napoli dopo l’invasione dei Vandali a Cartagine, perché non volle convertirsi all’arianesimo e il re Genserico lo imbarcò su una nave insieme ad altri esuli cristiani, tra cui Quodvultdeus vescovo di Cartagine, sepolto nelle catacombe di San Gennaro.

In città, si stabilì sulla collina di Capodimonte, dove costruì un monastero e diede il via a tante altre opere come la fondazione del monastero a Caponapoli, l’introduzione in monastero della regola agostiniana e la traslazione a Napoli di alcune reliquie di Santa Restituta.

Dopo averti accennato un po’ l’importanza di San Gaudioso per Napoli, scopriamo insieme le Catacombe che prendono il suo nome e come visitarle.

Come raggiungere le Catacombe di San Gaudioso

Dalle nostre camere di Napoliving, puoi fare una passeggiata di circa 2,5 km e arrivare alle catacombe di San Gaudioso passando per Via Duomo e Via Santa Teresa degli Scalzi, arrivando fino a Capodimonte.

La passeggiata è molto piacevole, ma se volessi evitare di camminare, puoi prendere la metropolitana alla stazione Università, vicino al nostro ingresso, e scendere alla fermata Museo, per poi prendere una delle linee autobus: 168, 178, C63, R4 e arrivare alla fermata Basilica Incoronata – Catacombe San Gennaro.

Scopriamo insieme la storia delle Catacombe di San Gaudioso e perché sono così affascinanti da visitare.

Catacombe di San Gaudioso: la storia

Il nucleo originario risale al IV – V secolo d.C. e fu ampliato in seguito alla sepoltura del vescovo nordafricano, deposto qui tra il 451 e il 453 d.C. 

Il fascino di queste catacombe è dovuto alla compresenza di elementi paleocristiani, come la tomba di San Gaudioso, gli affreschi e i mosaici del V-VI secolo, e le particolari sepolture riservate ai nobili risalenti al Seicento.

All’interno delle Catacombe di San Gaudioso sono conservati pregevoli affreschi e mosaici con simboli della tradizione paleocristiana.

Uno dei più interessanti è l’affresco di Pascenzio, probabile rappresentazione di una scena di accoglienza: domina al centro la figura dell’apostolo Pietro, che introduce il defunto Pascentius ad una terza persona non identificata, forse Cristo o San Paolo.

Un dettaglio davvero particolare di questo affresco è la presenza di due candelabri con ceri ardenti posti ai lati dei personaggi, frequenti in molte rappresentazioni africane.

A differenza delle catacombe di San Gennaro, è molto difficile individuare le reale ampiezza e suddivisione degli ambienti, a causa delle varie trasformazioni subite negli anni, anche per la costruzione di Basiliche.

Dopo un periodo di abbandono, le catacombe furono sommerse dalle Lave dei Vergini che ne ostruirono l’accesso.

Catacombe di San Gaudioso: l’abbandono

Durante il Basso Medioevo, le catacombe iniziarono ad essere progressivamente abbandonate per una serie di motivazioni.

La prima era senza dubbio la costante discesa di fango e detriti dalle colline circostanti, a cui si aggiunse il trafugamento delle reliquie di San Gennaro, che portò allo spostamento delle spoglie degli altri santi all’interno delle mura.

Il quartiere Sanità, fino agli anni ‘60, ha continuato ad essere invaso dalle Lave dei Vergini – fango e detriti, appunto – causati da insufficienza fognaria e pendenza del luogo – che costringevano gli abitanti a rifugiarsi nei piani più alti.

Inoltre,  dopo il furto delle spoglie di San Gennaro, operato dal Principe Sicone I, si disseminò la paura che potessero essere trafugate le reliquie di altri santi, così nel IX secolo le spoglie di santi, tra cui San Severo e San Gaudioso, furono portate all’interno delle mura di Napoli.

Non essendoci più santi da venerare e con il rischio delle frane le catacombe di San Gaudioso furono abbandonate, fino al XVI secolo, quando fu ritrovato un affresco della Madonna fino ad allora coperto dal fango. 

Era la Madonna della Sanità, dipinto del V-VI secolo, la più antica raffigurazione di Maria in Campania e il suo ritrovamento fece sì che le Catacombe venissero affidate ai Domenicani, che costruirono la Basilica e le inglobarono all’interno.

Catacombe di San Gaudioso: sepolture e “scolature” dei nobili

Nel Seicento, le Catacombe di San Gaudioso ospitavano soprattutto le sepolture degli aristocratici e degli ecclesiastici.

Le sepolture erano realizzate in modo particolare: i teschi venivano apposti a vista nelle pareti e il resto del corpo era affrescato con gli abiti e attrezzi del mestiere, a indicare la posizione sociale del defunto.

Gli affreschi furono realizzati da Giovanni Balducci, un’artista che rinunciò ad essere pagato in cambio della sua sepoltura tra gli aristocratici delle catacombe.

L’operazione della sepoltura dei nobili era un processo lungo e abbastanza macabro, infatti i cadaveri venivano sistemati in nicchie – chiamate seditoi, scolatoi o cantarelle – in modo da far perdere loro i fluidi cadaverici, raccolti in vasi posti al di sotto del corpo.

Quando questo processo, detto scolatura, era terminato, le ossa venivano lavate e deposte nella loro sepoltura definitiva: questo era il lavoro dello schiattamuorto.

Catacombe di San Gaudioso: i lavori di restauro

Negli ultimi anni, si è dato vita ad un processo di tutela e restauro del patrimonio delle catacombe, con campagna di adozioni “Teniamo in Vita il Passato”, iniziata da quelle di San Gennaro e proseguita anche per quelle San Gaudioso.

Il restauro della Madonna Bizantina delle Catacombe di San Gaudioso ha ridato vita a un affresco bizantino raffigurante la Madonna col Bambino tra due Santi Vescovi, datato seconda metà del IX secolo d.C.

L’affresco era stato nascosto da un dipinto raffigurante San Gennaro del 1800 ed è stato riscoperto per caso nel 1991 e restaurato nel 2011.

Anche la Cripta – chiamata la Sacra Grotta – è stata restaurata, grazie a una intensa campagna di restauri iniziata nella primavera del 2017.

In origine, la cripta era una piccola chiesa ricavata dall’ambulacro principale della catacomba di San Gaudioso, che nel IX secolo venne sepolta dalle Lave dei Vergini, per poi diventare la cantina di una casa rurale nel XVI secolo.

Il culto fu restituito al lungo quando fu ritrovato l’antico ingresso e dal XVII secolo subì diversi interventi legati alla costruzione della Basilica. Le ultime opere di restauro hanno fatto risplendere anche la volta affrescata e il pavimento maiolicato dell’Ottocento.

Catacombe di San Gaudioso: orari e biglietti

L’ingresso delle Catacombe di San Gaudioso è dalla Basilica Santa Maria della Sanità, in Piazza Sanità e gli orari di apertura e chiusura sono dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 (ultimo ingresso ore 13:00).

Per informazioni e biglietti tel e fax +39 081 744 37 14 oppure info@catacombedinapoli.it

Speriamo di averti incuriosito tanto da voler conoscere questo storico e misterioso luogo di culto. Noi ti aspettiamo per accoglierti e coccolarti nelle nostre stanze e, se ne avrai bisogno, per pianificare anche l’itinerario delle tue visite a Napoli.