Visitare la sezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è un’esperienza imperdibile se ami la storia e le culture antiche.
Questo straordinario museo si trova nel cuore della città, facilmente raggiungibile a piedi o in metropolitana dalle camere di Napoliving, che si trovano a soli 15 minuti di cammino.
Se preferisci evitare la camminata, puoi prendere la linea 1 della metropolitana e scendere alla fermata “Museo”, che ti lascerà praticamente davanti all’ingresso.
In questo articolo esploreremo la sezione egizia del MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), una delle più antiche e ricche collezioni d’Europa, approfondendo i pezzi più significativi, la storia della collezione e ciò che la rende unica rispetto ad altre collezioni egiziane nel mondo.
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Di cosa parliamo in questo articolo
La Collezione Egizia del MANN: un po’ di storia
La sezione egizia è una delle più importanti in Italia e ha una storia che risale addirittura al periodo borbonico.
La sua origine è legata a Carlo III di Borbone, che nel XVIII secolo iniziò a raccogliere manufatti egiziani, sia attraverso scavi archeologici a Ercolano e Pompei, sia grazie ad acquisizioni da collezionisti privati. Ma è durante il XIX secolo, con la fondazione del museo, che la collezione iniziò a prendere forma.
Oggi, la sezione egizia del MANN conta più di 2500 reperti, un numero davvero impressionante che include statue, sarcofagi, stele, papiri, amuleti e moltissimi altri oggetti provenienti direttamente dall’antico Egitto.
La collezione si è arricchita ulteriormente grazie alle donazioni della famiglia Borgia e agli scavi nella zona di Cuma e Ischia, dove furono rinvenuti oggetti egiziani o influenzati dalla cultura egizia.
Cosa Troverai nella Sezione Egizia del MANN
La collezione egizia del Museo Archeologico di Napoli è suddivisa in diverse aree tematiche che ti consentiranno di esplorare ogni aspetto della vita nell’antico Egitto.
Le sale espositive sono organizzate in modo tale da raccontare la storia di questa antica civiltà attraverso i suoi reperti. Di seguito, ti elenchiamo alcuni dei pezzi più interessanti da non perdere.
Statue degli Dei e dei Faraoni
Uno dei punti forti della collezione è rappresentato dalle statue degli dei egizi e dei faraoni. Tra queste spicca una magnifica statua di Sekhmet, la dea della guerra, rappresentata con la testa di una leonessa.
Sekhmet era considerata una divinità potente e temibile, in grado di distruggere i nemici del faraone, ma anche di proteggere i suoi fedeli dalle malattie. La rappresentazione in pietra calcarea mostra la sua maestosa figura seduta su un trono, con uno sguardo fiero e imponente.
Altro reperto straordinario è il busto del faraone Tutankhamon, uno degli ultimi sovrani della XVIII dinastia. Anche se la sua fama deriva principalmente dalla scoperta della sua tomba, gli oggetti che lo riguardano sono rari e preziosi. Il busto presente nel MANN offre uno spaccato della raffinatezza artistica dell’epoca.
Sarcofagi e Stele Funerarie
La parte più suggestiva della collezione egizia è sicuramente quella legata ai sarcofagi e alle stele funerarie.
Questi monumenti erano usati per preservare la memoria dei defunti e per garantire loro un passaggio sicuro nell’aldilà. Uno dei pezzi più affascinanti è il sarcofago in legno dipinto di un alto funzionario della corte del Nuovo Regno, decorato con scene mitologiche e iscrizioni geroglifiche. I dettagli minuziosi e i colori vivaci che decorano il sarcofago rendono questo oggetto una testimonianza eccezionale dell’arte e della cultura funeraria egizia.
Oltre ai sarcofagi, meritano attenzione le stele funerarie, come quella di Amenemhat, un nobile del Medio Regno. Questi monumenti erano eretti per onorare i defunti e spesso riportavano preghiere e offerte per il defunto. Le stele esposte al MANN sono finemente scolpite e offrono uno sguardo dettagliato sui riti funebri dell’antico Egitto.
Papiro di Book of the Dead
Un’altra attrazione imperdibile è il papiro del “Libro dei Morti”. Questo testo sacro conteneva incantesimi e formule magiche che avrebbero dovuto aiutare l’anima del defunto a superare le prove nell’aldilà.
Il papiro esposto al MANN è straordinariamente ben conservato e mostra una serie di scene illustrative accompagnate da geroglifici. Ogni scena rappresenta un momento del viaggio dell’anima attraverso il regno dei morti, culminando nel giudizio finale davanti al dio Osiride.
Amuleti e Gioielli
La collezione egizia del MANN include anche un’incredibile varietà di amuleti e gioielli.
Questi oggetti erano usati non solo come ornamenti, ma anche come talismani protettivi. Tra i pezzi più belli ci sono gli amuleti raffiguranti lo scarabeo, un simbolo di rinascita e rigenerazione, e quelli raffiguranti l’occhio di Horus, considerato un potente simbolo di protezione.
Molti di questi amuleti erano realizzati in faience, una ceramica colorata che rifletteva la luce in modo spettacolare, donando agli oggetti un aspetto quasi mistico.
I gioielli esposti al MANN comprendono collane, bracciali e anelli realizzati in oro e argento, spesso decorati con pietre preziose. Questi manufatti, oltre a essere esteticamente belli, ci raccontano molto della vita quotidiana nell’antico Egitto, delle credenze religiose e del ruolo che i gioielli avevano non solo come oggetti di bellezza, ma anche come strumenti spirituali.
La Storia della Collezione: dai Borbone a oggi
Come accennato all’inizio, la collezione egizia del Museo Archeologico di Napoli ha radici antiche, che risalgono all’epoca borbonica.
Fu Carlo III di Borbone a gettare le basi della collezione, acquisendo numerosi oggetti attraverso scavi archeologici e scambi diplomatici. Tuttavia, il vero ampliamento della collezione avvenne nel XIX secolo, grazie al contributo della famiglia Borgia, che donò al museo un gran numero di reperti egiziani raccolti durante i loro viaggi in Egitto.
Nel corso del tempo, la collezione è cresciuta, arricchendosi anche grazie a scavi effettuati in Campania, dove furono rinvenuti numerosi oggetti egiziani e influenzati dalla cultura egizia.
Questo aspetto è particolarmente interessante perché dimostra come la cultura egizia avesse un impatto non solo sul suo territorio originario, ma anche su altre aree del Mediterraneo.
Oggi, la sezione egizia del MANN è considerata una delle più importanti d’Europa, grazie alla qualità e alla quantità dei reperti esposti. Oltre a essere un punto di riferimento per studiosi e appassionati di egittologia, la collezione è una tappa obbligata per chiunque visiti Napoli.
Perché Visitare la Sezione Egizia del MANN
Ci sono molti motivi per cui la sezione egizia del MANN merita una visita. Prima di tutto, è una delle collezioni più antiche e prestigiose d’Europa, con reperti che coprono un arco di tempo di oltre duemila anni. Potrai ammirare statue, sarcofagi, papiri e gioielli che ti porteranno a scoprire i segreti di una delle civiltà più affascinanti della storia.
Inoltre, la posizione del museo nel cuore di Napoli lo rende facilmente accessibile, soprattutto se alloggi nelle vicinanze come a Napoliving.
Visitare la sezione egizia del MANN è un ottimo modo per arricchire la tua conoscenza della cultura egizia senza dover viaggiare fino al Cairo.
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Un’esperienza indimenticabile a pochi passi da Napoliving
In conclusione, se ti trovi a Napoli e vuoi vivere un’esperienza unica nel suo genere, non puoi perderti la sezione egizia del Museo Archeologico Nazionale.
È un viaggio nel tempo che ti porterà a scoprire la grandezza dell’antico Egitto attraverso una delle collezioni più complete e affascinanti al mondo. E la cosa migliore? È tutto a pochi passi o a una breve corsa di metropolitana dalle camere di Napoliving.
Prepara il tuo spirito di esplorazione e lasciati incantare dalla magia di un mondo lontano, ma ancora incredibilmente presente, tra le sale del MANN. Buona visita!
Sara Daniele, copywriter, blogger, travel marketer. Laureata in Lingue e Letterature Straniere. Napoletana di origine e di indole, ho vissuto per due mesi a Londra e una parte del mio cuore è rimasta lì. Mi sento cittadina del mondo, ma l’odore del caffè mi riporta sempre a casa. Ho trovato la mia dimensione nel blogging e nei social media, perché uniscono le tre cose che più mi piacciono: le parole, le connessioni umane e la comunicazione.