Napoli è una città ricca di storia, arte e cultura, e nessun periodo artistico ha lasciato un’impronta tanto indelebile quanto il barocco.
Partendo dalle nostre confortevoli camere di Napoliving, situate nel cuore della città, è facile raggiungere e visitare i luoghi che ospitano le opere di uno dei più grandi maestri del barocco napoletano: Francesco Solimena.
In questo articolo, esploreremo un itinerario che ti porterà attraverso chiese, musei e monumenti, dove potrai vedere le straordinarie opere di Solimena e immergerti nella bellezza del barocco napoletano.
Di cosa parliamo in questo articolo
Chi era Francesco Solimena?
Francesco Solimena (1657-1747) è stato uno dei più celebri pittori del barocco napoletano.
Nato ad Avellino, Solimena si trasferì presto a Napoli, dove divenne uno dei principali protagonisti della scena artistica dell’epoca.
Il suo stile è caratterizzato da una grande abilità tecnica, un uso drammatico della luce e una composizione complessa delle scene.
Le sue opere spaziano dai grandi affreschi monumentali alle tele di dimensioni più contenute, tutte accomunate da una straordinaria vivacità e dinamismo.
Scopriamo insieme dove vedere alcune delle sue opere più belle.
Chiesa del Gesù Nuovo
La Chiesa del Gesù Nuovo è una delle prime tappe del nostro itinerario. Situata a pochi passi da Napoliving, questa chiesa barocca è famosa per la sua facciata in bugnato di piperno e per gli interni riccamente decorati.
Al suo interno, sulla controfacciata, si trova l’opera “Cacciata di Eliodoro dal tempio” di Francesco Solimena, dove viene rappresentata con dinamicità teatrale, la scena della tentata profanazione del Tempio di Salomone a Gerusalemme.
Quest’opera simboleggia uno degli esempi più significativi dello stile dell’artista, con figure dinamiche, un uso sapiente della luce e una composizione che guida l’occhio dello spettatore attraverso la scena con maestria.
Chiesa di San Domenico Maggiore
Un’altra tappa imperdibile è la Chiesa di San Domenico Maggiore, che ospita affreschi realizzati da Solimena.
Uno dei suoi capolavori che si possono vedere nella chiesa è il sontuoso affresco sulla volta intitolato “Trionfo della Fede sull’Eresia ad opera dei Domenicani”.
Realizzato intorno al 1708, questo affresco è un esempio magnifico del talento di Solimena nel creare composizioni complesse e dinamiche.
L’affresco rappresenta un’allegoria della vittoria della fede cattolica sulle eresie. La scena è ricca di dettagli e simboli, con figure angeliche e demoniache che si contrappongono in un tumulto di movimento e colore.
Solimena utilizza sapientemente la luce per creare un effetto drammatico, accentuando la sensazione di un trionfo divino.
Un’altra opera nella Chiesa di San Domenico Maggiore è l’affresco raffigurante San Filippo Neri, situato su una porta.
Anche se di dimensioni più ridotte rispetto al grande affresco della volta, questa opera è altrettanto significativa. San Filippo Neri, noto per la sua devozione e il suo lavoro di riforma nella Chiesa cattolica, è rappresentato con l’espressione serena e spirituale tipica delle rappresentazioni di santi.
Solimena riesce a catturare l’essenza del santo attraverso una composizione semplice ma efficace, con un uso attento dei colori e delle ombre per dare profondità e realismo alla figura.
Questo affresco, sebbene meno noto rispetto al “Trionfo della Fede sull’Eresia”, è un’ulteriore testimonianza della versatilità e della capacità artistica di Solimena, capace di realizzare opere monumentali e più intime con eguale maestria.
Museo di Capodimonte
Proseguendo il nostro viaggio nell’arte, una visita al Museo di Capodimonte è d’obbligo. Situato nel verde del Bosco di Capodimonte, il museo ospita una vasta collezione di opere d’arte, tra cui diverse tele di Francesco Solimena.
Alcune delle sue opere più significative sono:
- Autoritratto: è una rara e preziosa testimonianza della personalità e della percezione che l’artista aveva di sé. In quest’opera, Solimena si rappresenta con uno sguardo fiero e sereno, vestito elegantemente, trasmettendo un senso di autorità e dignità. Una dichiarazione di status e di successo professionale, che riflette la sua affermazione come uno dei principali pittori della sua epoca;
- Ritratto del Principe di Tarsia: l’artista cattura con maestria la nobiltà e la raffinatezza del soggetto. Il principe è raffigurato con un’espressione solenne e dignitosa, vestito con abiti riccamente decorati. La capacità di Solimena di rendere i dettagli dei tessuti e degli accessori con grande precisione e realismo è evidente in questa opera, che riflette anche la sua abilità nel ritrarre i caratteri e le personalità dei suoi soggetti;
- Enea e Didone: illustra una scena tratta dall’Eneide di Virgilio. In questo capolavoro, Solimena rappresenta il momento drammatico dell’addio tra Enea e Didone, con una composizione ricca di emozioni e tensione. Didone, regina di Cartagine, appare disperata e implorante, mentre Enea, eroe troiano, è raffigurato in atteggiamento risoluto. L’uso sapiente della luce e dell’ombra, tipico dello stile barocco, contribuisce a creare un’atmosfera intensa e teatrale, mettendo in risalto la tragica bellezza della scena;
- Carlo III d’Asburgo: Solimena raffigura l’imperatore con uno sguardo autorevole e regale. La rappresentazione di Carlo III è caratterizzata da una grande attenzione ai dettagli e da una composizione che esalta la sua maestosità. Questo ritratto è un esempio della maestria di Solimena nel catturare l’essenza dei suoi soggetti, rendendo omaggio alla loro statura e importanza;
- Massacro dei Giustiniani a Scio: è una delle opere più drammatiche e potenti di Solimena presenti al Museo di Capodimonte. Questo dipinto rappresenta un evento storico tragico, il massacro della famiglia Giustiniani da parte dei Turchi. Solimena utilizza una composizione complessa e dinamica per rappresentare la brutalità e la violenza dell’evento, con figure in movimento, espressioni di terrore e dolore, e un uso drammatico della luce e dell’ombra. Quest’opera mette in evidenza l’abilità di Solimena nel creare narrazioni visive potenti e coinvolgenti.
Il museo offre un contesto ideale per comprendere meglio l’evoluzione artistica di Solimena e il suo ruolo nel panorama del barocco napoletano.
Certosa di San Martino
Il Museo di San Martino, situato sulla collina del Vomero, è uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia della città.
Ospitato all’interno della Certosa di San Martino, un monastero certosino fondato nel XIV secolo e successivamente trasformato in museo, questo complesso offre una panoramica affascinante dell’arte e della cultura napoletana.
Tra le numerose opere d’arte, spiccano due capolavori di Francesco Solimena: “Cristo che appare in sogno a San Martino” e “San Martino che divide il mantello con il povero”. Entrambi olio su tela sono testimonianze dell’abilità pittorica e della profondità spirituale dell’artista.
“Cristo che appare in sogno a San Martino” è un’opera straordinaria che raffigura un momento mistico nella vita di San Martino di Tours.
Secondo la leggenda, San Martino, ancora catecumeno, ricevette in sogno la visita di Cristo, che gli apparve avvolto nel mantello che Martino aveva diviso con un povero mendicante. Questa visione fu un momento cruciale che spinse Martino a dedicarsi completamente alla fede cristiana.
La scena è arricchita da un uso sapiente della luce, che mette in risalto le figure centrali e crea un’atmosfera divina e trascendente.
“San Martino che divide il mantello con il povero” è un altro capolavoro, che illustra una delle scene più emblematiche della vita del santo, quando Martino, ancora soldato romano, tagliò il proprio mantello per condividerlo con un mendicante seminudo incontrato per strada.
Questo gesto di carità cristiana è diventato simbolo di generosità e compassione.
Chiesa Santa Maria Donnaregina Nuova
La Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova è un esempio straordinario dell’arte e dell’architettura barocca della città.
Costruita nel XVII secolo, questa chiesa ospita numerose opere d’arte di grande valore, tra cui due dipinti significativi di Francesco Solimena: “San Francesco rinuncia al sacerdozio” e “Il Miracolo delle Rose”.
L’opera “San Francesco rinuncia al sacerdozio” rappresenta un momento cruciale nella vita di San Francesco d’Assisi. In questo dipinto, Solimena raffigura il giovane Francesco mentre rinuncia alle sue vesti ricche e alla vita mondana per abbracciare la povertà e il servizio a Dio.
“Il Miracolo delle Rose” raffigura un episodio della vita di Santa Elisabetta d’Ungheria, nota per la sua carità e devozione ai poveri.
Secondo la leggenda, un giorno, mentre portava del pane nascosto nel suo mantello per darlo ai poveri, fu fermata dal marito, il quale le chiese cosa stesse nascondendo. Elisabetta rispose che si trattava di rose, e quando aprì il mantello, il pane si era miracolosamente trasformato in rose.
La composizione è equilibrata e armoniosa, con un uso efficace del colore e della luce per creare un’atmosfera di serenità e sacralità.
I dettagli dei volti e degli abiti sono resi con precisione, evidenziando la capacità di Solimena di combinare realismo e idealizzazione in modo efficace.
Ti aspettiamo da Napoliving!
Un itinerario alla scoperta delle opere di Francesco Solimena a Napoli è un viaggio attraverso la bellezza e la magnificenza del barocco.
Partendo dalle nostre camere di Napoliving, è possibile esplorare alcuni dei luoghi più affascinanti della città e ammirare le straordinarie creazioni di uno dei più grandi maestri del barocco napoletano.
Foto in copertina di IlSistemone da Wiki Creative Commons
Sara Daniele, copywriter, blogger, travel marketer. Laureata in Lingue e Letterature Straniere. Napoletana di origine e di indole, ho vissuto per due mesi a Londra e una parte del mio cuore è rimasta lì. Mi sento cittadina del mondo, ma l’odore del caffè mi riporta sempre a casa. Ho trovato la mia dimensione nel blogging e nei social media, perché uniscono le tre cose che più mi piacciono: le parole, le connessioni umane e la comunicazione.