Visitare la Chiesa del Gesù Nuovo significa entrare nel vivo nella storia di Napoli e dei suoi capolavori più belli!
La chiesa, detta anche della Trinità Maggiore, è una delle più importanti basiliche di Napoli.
Insieme al Monastero di Santa Chiara e all’iconico obelisco dell’Immacolata, il Gesù Nuovo incornicia l’omonima piazza, uno dei luoghi più vivaci e animati del centro storico.
La varietà di stili che la contraddistingue e la sua storia travagliata la rendono una vera e propria icona di Napoli. Un prisma in cui convergono tutte le caratteristiche della città: sacro e profano, misticismo e poesia, arte e (come vedremo) superstizione.
Il modo con cui si staglia imponente sulla piazza e i suoi edifici storici rende l’idea della grandezza con cui era stata concepita nel suo progetto originale. Si è letteralmente sovrastati dalla bellezza quando si attraversa sotto la sua sagoma la piazza.
Un senso di stupore e meraviglia destinato ad aumentare quando se ne varca la soglia!
Di cosa parliamo in questo articolo
Come raggiungere la Chiesa del Gesù Nuovo
Raggiungere la chiesa del Gesù Nuovo dalle nostre camere di Napoliving è facilissimo!
Ti basterà percorrere via Mezzocannone fino a piazza San Domenico. Da lì potrai imboccare via Benedetto Croce e, superata la Basilica di Santa Chiara e raggiunta piazza del Gesù, ti ritroverai l’ingresso della chiesa sulla destra.
In alternativa, potrai prendere la metro dalla fermata Università e scendere alla stazione di Piazza Dante o Toledo.
Da entrambe le stazioni potrai raggiungere a piedi in 5 minuti la tua destinazione. Avrai così anche l’occasione di ammirare due tra le più belle stazioni dell’arte di Napoli!
La Chiesa del Gesù Nuovo tra storia e leggenda
La fondazione della chiesa risale agli ultimi decenni del XVI secolo, ma l’edificio che la ospita ha una storia molto più antica.
Per più di un secolo, questo è stato infatti la residenza nobiliare dei principi Sanseverino.
Il palazzo fu realizzato dall’architetto Novello da San Lucano nel 1470 su commissione di Roberto Sanseverino, principe di Salerno.
Le sue sale affrescate e i suoi sontuosi giardini ospitarono molte grandi personalità dell’epoca, tra le quali si annovera persino Carlo V.
I Sanseverino furono infatti una delle famiglie nobiliari più influenti del periodo aragonese.
Il conte Roberto Sanseverino aveva preso parte alla guerra tra Aragonesi e Angioini, ottenendo come ricompensa da re Ferrante d’Aragona il titolo di Principe di Salerno e Ammiraglio del Regno di Napoli.
Con il successore di Roberto, Antonello, la storia dei Sanseverino prese però una svolta sfortunata.
Postosi a capo della congiura dei baroni del 1485, l’Ammiraglio fu costretto a fuggire e si vide successivamente confiscare tutti i suoi beni, incluso il palazzo.
La famiglia Sanseverino ritornò in possesso del palazzo solo quando il figlio di Antonello, Roberto, ottenne il perdono del re di Spagna.
Ma si trattò di un idillio di breve durata. Infatti, l’ultimo abitante del Palazzo, Ferrante Sanseverino, figlio di Roberto, sostenne il popolo napoletano in una delle tre sollevazioni contro i tentativi dei viceré spagnoli di imporre l’Inquisizione nel regno.
Le ribellioni ebbero successo: lo spettro dell’inquisizione si agitò su Napoli, fortunatamente senza attecchire.
Ma l’ultimo “principe di Salerno” pagò a caro prezzo le sue posizioni politiche. Fu esiliato e privato di tutti i suoi beni. I Sanseverino persero così per una seconda (e ultima) volta il possesso del Palazzo.
Questo da laico fu così dichiarato religioso e ceduto dal re di Spagna ai gesuiti nel 1584.
La storia sfortunata dei Sanseverino ha corroborato una delle convinzioni più radicate nella superstizione partenopea.
Secondo questa credenza, chiunque avesse risieduto nel palazzo sarebbe stato colpito da ingenti perdite finanziarie, che sarebbero culminate con la perdita della proprietà dell’edificio stesso.
Non sappiamo se quest’aura di mistero che circonda il Gesù Nuovo e la sua storia turbolenta sia vera o meno.
Quel che è certo è che la chiesa ti lascerà senza fiato per la bellezza, la storia e la poesia che emana.
La facciata esterna e l’enigma del bugnato
Uno degli elementi che distingue il Gesù Nuovo da tutte le altre chiese di Napoli è la sua inconfondibile facciata esterna.
Quando il Palazzo Sanseverino passò nelle mani dei gesuiti, questi eressero la chiesa riutilizzando la facciata dell’edificio.
Ancora oggi questo conserva dunque le sue caratteristiche punte di diamante in piperno aggettanti verso l’esterno.
Il compatto bugnato era poco utilizzato nell’architettura napoletana in quel momento storico, ma largamente diffuso nelle altre province del regno. Lo si ritrovava principalmente in edifici non religiosi.
Avrai di certo sentito parlare della teoria più mainstream riguardante le bugne che costellano la facciata della Chiesa.
Queste antiche pietre, così pregne di mistero, hanno dato adito a numerose leggende nel corso dei secoli.
Su di esse sono infatti impresse delle incisioni per molti misteriose, dal significato oscuro. Per alcuni si tratterebbe di simboli alchemici, per altri addirittura delle note che comporrebbero una partitura musicale.
Un’opinione prevalente, e forse più ancorata alla realtà, vedrebbe in tali simboli delle semplici incisioni di tagliapietra, che avrebbero contrassegnato la suddivisione tra le diverse squadre degli addetti ai lavori.
Che ci sia o meno un fondo di verità in queste leggende, quel che è certo è che la facciata della Chiesa del Gesù Nuovo ci ricorda la sua storia peculiare, mentre i suoi interni incantano chiunque li visiti per la loro maestosità!
Il portale marmoreo
Un altro elemento esterno di rilievo è il portale marmoreo in stile rinascimentale, unico superstite (insieme alla già citata facciata) del fastoso passato nobiliare dell’edificio.
In esso è ancora possibile scorgere in più punti lo stemma dei Sanseverino, antichi proprietari del palazzo.
Si devono ai gesuiti due aggiunte successive: le colonne corinzie laterali di granito rosso e il frontone che “regge” insieme a due cherubini lo stemma della Compagnia di Gesù.
Sul cartiglio marmoreo presente sull’architrave del portale è possibile scorgere un’iscrizione che riporta il nome di Isabella Feltria Della Rovere, principale benefattrice dei gesuiti a Napoli verso la fine del XVI secolo.
Gli interni in stile barocco
Varcata la soglia del portale, l’edificio si sveste dei suoi panni laici per cedere il passo alla spiritualità dello stile rinascimentale e alla ricchezza delle finiture barocche.
Come in tutte le chiese del settecento napoletano, gli interni sono un’esplosione di colori e un capolavoro di marmi e stucchi.
La sontuosità qui regna incontrastata!
Quasi tutti i più importanti marmorari, scultori e artisti attivi a Napoli tra il XVI e il XIX secolo hanno lasciato la propria firma nei rivestimenti marmorei e di stucco della chiesa.
Tra questi, spicca Francesco Solimena, a cui si deve la Cacciata di Eliodoro dal tempio sulla controfacciata.
Ma tra le volte laterali della navata maggiore potrai ammirare anche altri affreschi e opere di pregio, tra le quali:
- Storie di S.Giovanni Battista e Quattro eroine del vecchio testamento di Luca Giordano;
- Nome di Gesù di Belisario Corenzio, lungo la volta a botte della navata centrale;
- Circoncisione di Gesù e S.Michele Arcangelo che precipita i demoni sulla navata centrale, ad opera di Paolo de Matteis;
- Storie Mariane di Massimo Stanzione che decora la volta del presbiterio
Attorno all’altare centrale potrai infine ammirare le sculture di Cosimo Fanzago. Tra quelle maggiormente degne di nota: David, Geremia e gli Angeli
La cappella dedicata a San Giuseppe Moscati
All’interno della chiesa è custodito anche il corpo di San Giuseppe Moscati, il medico santo tanto amato dal popolo napoletano.
Potrai approfondire la storia di questo santo, a cui sono stati attribuiti numerosi miracoli di guarigione da malattie gravi e a cui tutt’oggi si indirizza la devozione di tanti napoletani.
Troverai all’interno dell’area museale anche una ricostruzione del suo studio medico e un piccolo museo di fotografie e oggetti che gli sono appartenuti.
Chiesa del Gesù Nuovo: orari e info utili
La Chiesa è aperta tutti i giorni dalle 7:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30. L’ingresso è gratuito.
Ti ricordiamo che nella chiesa più volte al giorno si celebrano messe, che seguono i seguenti orari:
- Giorni feriali: 9:00 – 10:30 – 12:00 – 18:30
- Giorni festivi: 8:00 – 10:00 – 11:30 – 13:00 – 19:30
Ti consigliamo pertanto di visitare la chiesa in tranquillità fuori dall’orario delle messe.
Conclusioni
Speriamo che quest’articolo sia riuscito a farti intravedere un barlume della bellezza di questa Chiesa, che ancora oggi e fin dalla sua fondazione ha incantato migliaia di visitatori!
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