Stai per organizzare un viaggio a Napoli e hai deciso di vedere Via Duomo, la “Strada dei Musei”?

Preparati a immergerti in un viaggio lungo una strada che custodisce secoli di storia, arte e cultura.

Il miglior modo per esplorarla? Alloggiare da noi di Napoliving, una scelta strategica per essere vicino a tutti i luoghi di interesse più famosi

Dimentica le mappe polverose e le guide noiose, perché in Via Duomo, ad ogni passo, ti imbatterai in tesori inestimabili, pronti a svelare i mille volti di una città unica al mondo. 

Percorri con noi questo itinerario, dove il sacro e il profano si fondono, dove le vestigia di un passato glorioso dialogano con le espressioni più innovative dell’arte contemporanea. 

Lasciati conquistare dal fascino di questa arteria vitale, un concentrato di meraviglie che aspetta solo di essere scoperta. 

Sei pronto a scoprire la Strada dei Musei? Bene, andiamo allora!

Museo Civico Gaetano Filangieri

La nostra avventura inizia al Museo Civico Gaetano Filangieri, ospitato nella parte superstite dello storico Palazzo Como, un edificio che ha una storia a dir poco singolare. 

Pensa che, durante i lavori del Risanamento, questo palazzo fu “arretrato” di circa venti metri per allinearlo al nuovo asse di Via Duomo.

Un vero e proprio “palazzo mobile”, un’altra delle affascinanti peculiarità di Napoli

Voluto dal Principe di Satriano Gaetano Filangieri nel lontano 1882 e aperto al pubblico nel 1888, questo museo nasce dalla passione di un erudito collezionista, che desiderava rendere accessibile al popolo il proprio patrimonio artistico, con l’intento di favorirne l’elevazione culturale. 

Oggi, le sue sale custodiscono circa tremila oggetti, un eclettico tesoro che spazia dalle raffinate maioliche alle preziose porcellane, dalle imponenti armi e armature alle antiche medaglie, senza dimenticare gli incantevoli pastori del presepe napoletano

Gli amanti dei libri non potranno che rimanere affascinati dalla biblioteca, che vanta ben 30 mila volumi, mentre la pinacoteca espone opere di maestri del calibro di Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Mattia Preti, Battistello Caracciolo e José de Ribera

Il museo stesso, con la sua ricostruzione in stile neorinascimentale voluta da Filangieri, è un’opera d’arte, un dialogo tra il calore di una dimora patrizia e la funzionalità di uno spazio espositivo moderno.

Complesso San Severo al Pendino

Proseguendo lungo Via Duomo, incontriamo San Severo al Pendino, un luogo dal fascino discreto ma ricco di storia sotterranea. 

Questo edificio, le cui fondamenta affondano nell’epoca greca e romana, ha svolto diverse funzioni nel corso dei millenni, testimoniando la stratificazione storica caratteristica di Napoli

Fu un luogo di culto e, dal 1818, divenne la sede dell’Archivio di Stato. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i suoi sotterranei offrirono rifugio antiaereo agli abitanti di Forcella e Via Duomo, un ricordo tangibile delle ferite del passato. 

Fortunatamente restaurato dopo il terremoto del 1980, oggi San Severo al Pendino è uno spazio dinamico che ospita mostre temporanee, spettacoli ed eventi, continuando a vivere e ad evolversi nel cuore della città. 

Anche se non è un museo nel senso stretto del termine, la sua storia millenaria e la sua attuale vocazione espositiva lo rendono una tappa significativa lungo la “Strada dei Musei”, un punto di incontro tra il passato e il presente, tra la memoria e la vivacità culturale contemporanea.

Pio Monte della Misericordia

Imboccando Via dei Tribunali, si erge il Pio Monte della Misericordia, un’istituzione caritativa che dal lontano 1602 è un faro di speranza per i poveri e i deboli. 

Ma oltre alla sua importante missione sociale, il Pio Monte custodisce un tesoro artistico di inestimabile valore: nella cappella centrale si trova l’eccezionale tela di Caravaggio “Le Sette Opere di Misericordia”.

È un capolavoro assoluto, che con la sua potenza espressiva in chiaroscuro sembra congiungere cielo e terra, miseria e nobiltà, in un modo che solo Napoli sa fare

Questo dipinto “oscura” persino le opere di Luca Giordano, Mattia Preti e Francesco De Mura, che pure arricchiscono il patrimonio del Pio Monte

Lo scalone monumentale del palazzo è di una bellezza toccante, e l’Archivio Storico-Biblioteca conserva la storia della comunità napoletana. 

Dal 2019, il Pio Monte ospita anche una mostra permanente di opere di Jan Fabre, testimoniando la sua apertura all’arte contemporanea. Visitare il Pio Monte della Misericordia significa quindi compiere un’esperienza che va oltre la semplice ammirazione artistica, toccando con mano la storia di una carità operosa secolare e la genialità di uno dei più grandi maestri della pittura.

Cartastorie – Archivio Storico del Banco di Napoli

Tornando su Via Duomo e proseguendo il nostro itinerario, ci imbattiamo in un luogo unico nel suo genere: Il Cartastorie – Archivio Storico del Banco di Napoli

Qui, il celebre adagio “verba volant, scripta manent” assume un significato ancora più profondo, soprattutto quando si tratta di questioni economiche. 

Questo archivio raccoglie una preziosa miniera di documenti a partire dal 1573: compravendite, eredità, intese commerciali, contratti con artisti.

Una mole impressionante di testimonianze scritte, che svelano non solo la vita economica della città, ma anche i modi di vivere, le caratteristiche dei personaggi principali e tantissime altre curiosità. 

Con i suoi 80 km di scaffalature custodite nelle oltre 300 sale del cinquecentesco Palazzo Ricca, l’Archivio Storico del Banco di Napoli è un vero e proprio scrigno di storie. 

Grazie al progetto museale Il Cartastorie, questo immenso patrimonio viene valorizzato attraverso percorsi multimediali innovativi, come l’esperienza Kaleidos di Stefano Gargiulo | Kaos Produzioni, che permettono di immergersi letteralmente nella storia raccontata dai volumi, in un continuo rimando tra passato e presente. 

Attraverso le “causali di pagamento”, dettagliate specificazioni del motivo di ogni transazione, è possibile scoprire notizie inedite su opere di illustri artisti, aspetti insoliti dell’economia quotidiana e innumerevoli storie personali, celebri o sconosciute.

Museo del Tesoro di San Gennaro

Continuando la nostra passeggiata lungo Via Duomo, raggiungiamo uno dei simboli più sacri e preziosi di Napoli: il Museo del Tesoro di San Gennaro

La sua origine è legata a un voto solenne fatto dal popolo napoletano nel lontano 1527, quando la città era minacciata da guerra, peste e carestia. 

In cambio della protezione del Santo Patrono, i napoletani promisero di erigere la cappella più bella del mondo, un patto unico nella storia. 

E San Gennaro mantenne la promessa, così come i napoletani, dando vita a un tesoro di inimmaginabile ricchezza e bellezza

Il percorso di visita è un vero e proprio abbaglio tra gioielli, statue e dipinti di inestimabile valore, firmati da maestri come Luca Giordano, Giacomo Farelli e Aniello Falcone

Splendida è la raccolta degli argenti, tra cui spicca San Michele Arcangelo, con pezzi che risalgono fino al XIV secolo. 

Ma il vero gioiello della collezione è la Mitra, il copricapo episcopale realizzato da Matteo Treglia, un’opera di 18 chilogrammi su cui sono incastonate 3694 pietre preziose, tra cui 3328 diamanti, 168 rubini e 198 smeraldi, ognuna con un significato simbolico profondo. 

Dopo le sale espositive, è possibile accedere alle Sacrestie, capolavori dell’arte seicentesca rimasti chiusi per secoli e finalmente accessibili grazie al percorso museale.

Complesso Monumentale Girolamini

Poco distante, si erge il Complesso Monumentale Girolamini, un’oasi di pace e contemplazione nel cuore vibrante della metropoli. 

I suoi due chiostri sono un invito alla tranquillità e alla riflessione, mentre la biblioteca, con i suoi 160 mila volumi antichi e moderni, rappresenta un compendio del sapere universale. 

La chiesa, la sagrestia e gli oratori emanano una valenza mistica che eleva lo spirito. La Quadreria allinea opere di grandi maestri come Luca Giordano, Andrea Sabatini e Battistello Caracciolo

Fondato tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, questo complesso monumentale era fin dalle origini destinato alla fruizione pubblica, con una quadreria che comprendeva opere di manieristi e naturalisti del Seicento. 

Attualmente, il Complesso Monumentale Girolamini è chiuso per restauri, ad eccezione della stupenda Chiesa che ti consigliamo di visitare.

La sua importanza storica e artistica lo rendono una tappa fondamentale del nostro percorso lungo la “Strada dei Musei”, in attesa di poter ammirare nuovamente le sue meraviglie.

Museo Diocesano nel Complesso Donnaregina

La nostra esplorazione artistica prosegue con una doppia tappa dedicata all’arte religiosa: il Museo Diocesano, ospitato nel Complesso Monumentale Donnaregina, che comprende sia la trecentesca chiesa di Donnaregina Vecchia che la barocca chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova. 

Il percorso museale testimonia l’evoluzione artistica dell’arte religiosa a Napoli, offrendo un affascinante viaggio tra il periodo medievale, con gli affreschi ritrovati di Donnaregina Vecchia, e l’epoca barocca. 

Tra le opere esposte, spiccano capolavori di Luca Giordano, Aniello Falcone, Andrea Vaccaro, Francesco Solimena, Mattia Preti e molti altri. 

Di particolare pregio sono gli oggetti liturgici, come la Stauroteca di San Leonzio, una croce reliquiario in oro filigranato del XII secolo. 

Il Museo Diocesano è anche un luogo dinamico che ospita concerti, spettacoli e mostre temporanee di grande successo. 

Il Complesso Monumentale Donnaregina è diventato anche un’importante sede congressuale, grazie alle sue numerose sale suggestive.

Museo Madre

Come ultima tappa del nostro viaggio lungo la “Strada dei Musei”, raggiungiamo il Museo Madre, un tempio dedicato all’arte contemporanea e ai suoi protagonisti. 

Situato nei tre piani dell’ottocentesco Palazzo Donnaregina, questo museo fondato e interamente partecipato dalla Regione Campania offre ben 7.200 mq di spazi espositivi

Tanto nelle collezioni permanenti quanto nelle mostre temporanee, è possibile ammirare opere di artisti di fama internazionale come Jeff Koons, Luciano Fabro, Mimmo Paladino, Rebecca Horn, Andy Warhol, Anselm Kiefer, Emilio Isgrò, Jan Fabre, Michelangelo Pistoletto e Joseph Kosuth

Il museo è stato restaurato dall’architetto portoghese Àlvaro Siza Vieira, Leone d’oro alla carriera nel 2012, che ha saputo creare uno spazio espositivo moderno e suggestivo all’interno di un edificio storico

Il Madre non è solo un luogo di esposizione, ma anche un centro di ricerca e documentazione sull’arte contemporanea, con una biblioteca, una mediateca.

Con un ricco programma di eventi e servizi didattici, il museo offre l’accesso gratuito tutti i lunedì di ogni mese.

Ti aspettiamo da Napoliving!

Come vedi, Via Duomo non è semplicemente una strada, ma un vero e proprio percorso emozionale attraverso la storia dell’arte e della cultura napoletana. 

Non perdere l’occasione di vivere un’esperienza indimenticabile lungo la “Strada dei Musei”, un luogo dove “la ricchezza del patrimonio storico, artistico culturale che si affaccia ed interseca Via Duomo è davvero straordinaria. È la somma caotica e convulsa della storia di Partenope dalla sua fondazione ai giorni nostri ed ogni pietra è importante e non casuale”.

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