Il mondo delle leggende napoletane è davvero affascinante e misterioso.

Napoli è una città ricca di storia, cultura e tradizioni, ma è anche nota per le sue numerose leggende e miti che hanno plasmato l’immaginario della città e dei suoi abitanti. 

In questo articolo ti racconteremo le leggende che riguardano le località che danno il nome alle camere di Napoliving, viaggeremo attraverso le storie misteriose e suggestive, tra miti e realtà.

Ci immergeremo in un viaggio emozionante alla scoperta di Napoli e del suo patrimonio culturale immateriale

Pronti ad addentrarci nel cuore di questa città misteriosa?

Le leggende legate alle nostre camere

Le nostre camere prendono il nome dalle località più affascinanti della Campania e ognuna di esse racchiude al suo interno una leggenda particolare

Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e Pompei sono mete famose in tutto il mondo per la loro bellezza naturale, ma anche per le storie tra mito e realtà che le circondano. 

Ecco le leggende napoletane e campane che abbiamo legato alle nostre camere

Ischia e il Gigante Tifeo

Secondo la leggenda, l’isola di Ischia fu creata dal gigante Tifeo, uno dei figli di Gea e Tartaro.

Era un essere malvagio che voleva distruggere gli dei e conquistare l’Olimpo e per farlo decise di liberare i mostri più terribili e feroci del mondo.

Gli dei, spaventati, fuggirono in preda al panico, ma poi si resero conto che l’unica soluzione era combattere. Zeus sfidò Tifeo in una battaglia violentissima, durante la quale riuscì a scaraventarlo in mare e a scagliare su di lui un monte. 

Così ebbe vita l’Isola di Ischia e il suo Monte Epomeo, che Zeus condannò Tifeo a sorreggere sulle spalle per l’eternità.

La forza di Tifeo e i suoi tentativi di ribellione continuarono a influire sulla terra e le acque, dando vita alle sorgenti termali e ai vulcani che caratterizzano l’isola tutt’oggi.

Secondo la leggenda, Ischia è quindi l’isola del gigante Tifeo, un luogo che racchiude la potenza della Terra e la forza degli dei e anche a noi piace credere che sia questo a renderla così unica nel mondo.

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Amalfi e l’amore tra Ercole e la ninfa

Secondo la leggenda, la città di Amalfi deve il suo nome all’amore tra Ercole, il famoso semidio greco, e la ninfa Amalfi

Un giorno, Ercole arrivò sulla costa campana e incontrò la bella ninfa. Fu subito colpito dalla sua bellezza e dalla sua grazia e la sposò, ma purtroppo il matrimonio durò poco.

La ninfa morì prematuramente ed Ercole decise di seppellirla in un posto speciale, un luogo che fosse degno della sua bellezza straordinaria: un piccolo villaggio arroccato sul mare, pieno di paesaggi e panorami mozzafiato.

Fu così che nacque Amalfi, uno dei luoghi più belli della terra.

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Capri e l’amore tra il cavaliere Vesuvio e una giovane fanciulla

Secondo la leggenda, l’isola di Capri, situata al largo della costa campana, deve il suo nome all’amore tra Capri, una bellissima fanciulla, e Vesuvio, un eroico cavaliere.

Purtroppo, il loro amore si scontrò con il volere della famiglia Capri, che impedì il matrimonio tra i due giovani e allontanò la fanciulla.

Capri, disperata, si lanciò in mare, dando così origine all’isola che porta il suo nome. Vesuvio, quando seppe della morte della fanciulla, cominciò a piangere lacrime di fuoco.

Il suo dolore diede vita al vulcano Vesuvio, disposto proprio di fronte alla sua bella Capri.

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Sorrento e la Campana di Sant’Antonino

La città di Sorrento ha come patrono Sant’Antonino, le cui spoglie sono custodite nella splendida basilica a lui dedicata. I cittadini, molto devoti, tramandano ancora oggi molte storie di miracoli, un connubio tra fantasia e fede.

Una di queste leggende riguarda la Punta Campanella, il promontorio situato all’estremità della penisola sorrentina, anche se appartiene al comune di Massa Lubrense e non a Sorrento. Tuttavia, la denominazione di questo luogo eccezionale è legata al patrono della città.

La leggenda narra che alcuni pirati, approdati a Sorrento, rubarono tutto dalla chiesa di Sant’Antonino Abate, compresa una campana. Tentando di fuggire, i pirati raggiunsero la Punta Campanella esattamente il 14 febbraio, giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra Sant’Antonino. 

Mentre si preparavano ad imbarcarsi, furono sorpresi da una tempesta furiosa causata dall’ira del Santo, che li affondò insieme alla nave e al bottino trafugato dalla chiesa.

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Da allora, i cittadini di Sorrento giurano di udire ogni 14 febbraio il suono della campana del santo risuonare dal fondo del mare. 

Se vuoi verificare questo mito, puoi recarti a Punta Campanella il 14 febbraio, che coincidentemente coincide anche con San Valentino, e, stando vicino al mare, cercare di ascoltare i rintocchi della campana in compagnia della persona che ami.

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Pompei e la leggenda di Eracle

La leggenda di Eracle e la nascita di Pompei è una storia che affonda le sue radici nella mitologia greca e romana. 

Secondo la leggenda, Eracle (che noi identifichiamo con Ercole), figlio di Zeus e di una mortale, viaggiò in Italia meridionale per portare a termine una delle sue famose imprese.

Impressionato dalla bellezza del paesaggio circostante e dalla fertilità dei campi, Eracle decise di fondare una città in onore di Venere e delle sue conquiste

Così nacque Pompei, una città che sarebbe diventata celebre per la sua bellezza e la sua prosperità.

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Altre leggende famose 

Si racconta che molte di queste leggende siano nate dallo spirito popolare napoletano e abbiano avuto origine in antiche credenze e superstizioni. 

Alcune sono storie di fantasmi, altre di amori impossibili, di tesori nascosti e di personaggi leggendari. Tuttavia, tutte hanno un denominatore comune: sono racconti che affondano le loro radici nella storia e nella cultura di Napoli, e che continuano a vivere nella memoria collettiva della città e dei suoi abitanti. 

Eccoti un elenco delle leggende napoletane più famose:

  • La Bella ‘Mbriana, una sorta di fata del folklore napoletano che protegge le famiglie, ma attenzione a non indispettirla;
  • L’uovo di Virgilio: nascosto nelle segrete di Castel dell’Ovo da Virgilio, posto in un’anfora di vetro in una gabbia di metallo, sospesa a una trave. Finché l’uovo resta intatto, Napoli è al sicuro;
  • Il Monaciello: uno spiritello leggendario del folclore napoletano. Spirito di natura sia benefica, che dispettosa.

Leggende napoletane raccontate da Matilde Serao

I miti e le leggende napoletane che si susseguono da generazioni sono davvero tanti, ma alcuni restano impressi tanto da ispirare artisti e scrittori.

Matilde Serao è stata una scrittrice e giornalista italiana del XIX secolo, famosa per le sue descrizioni realistiche della vita quotidiana a Napoli e per i suoi romanzi e raccolte di racconti.

Uno dei suoi lavori è “Leggende Napoletane”, un libro che contiene diverse leggende e storie popolari della città. 

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Eccone alcune presenti nel libro:

  • La città dell’amore: è il racconto scelto per aprire il libro. Si parla della nascita di Napoli, la città nata dall’amore. Una principessa greca, Partenope, promessa in sposa dal padre ad un uomo, non era intenzionata a sposarsi perché innamorata di Cimone. Per evitare questo destino già scritto, i due innamorati scapparono su una nave, sbarcando proprio sulle coste campane;
  • Virgilio: descritto come un giovane, alto e bello, che camminava con la testa curva e mormorava frasi incomprensibili, aveva dei poteri magici. Tante magie sono raccontate, come quella della mosca d’oro da lui creata per far morire ogni fastidiosa mosca vera che incontrava;
  • Palazzo Donn’Anna: Donna Anna era una nobildonna che fece uccidere per gelosia la giovane Mercedes, della quale era innamorato Gaetano di Casapesenna, amante di Donna Anna. La leggenda vuole che nel palazzo si vedano ancora il fantasma di Donna Anna che tormenta i due sventurati amanti Mercedes e Gaetano, destinati a cercarsi in eterno;
  • Donnalbina, Donna Romita, Donna Regina: tre sorelle, figlie del barone Toraldo, nobile del Sedile del Nilo. Il padre promise in sposa la figlia maggiore, Donna Regina, al nobile don Filippo Capece, conservando in questo modo il nome di famiglia. Ma ella seppe che anche le sue sorelle erano innamorate di lui. Per risolvere la questione Donna Romita e Donna Albina decisero di fondare un monastero e diventare badesse, ma Donna Regina annunciò alle sorelle che lei avrebbe fatto lo stesso. Così sorsero il Monastero di Donnaregina, e le chiese di Santa Maria Donnaromita e Donnalbina.

Ti aspettiamo da Napoliving!

Insomma di leggende Napoli è piena e sono tutte da scoprire anche attraverso itinerari appositamente studiati per visitare i luoghi del mistero.

Noi ti aspettiamo per accoglierti nelle nostre camere e svelarti qualcosa in più.