Le Giornate FAI di Primavera, organizzate per valorizzare e promuovere il territorio culturale e naturalistico italiano, tornano ogni anno.
Se sei in vacanza a Napoli e hai prenotato una camera da Napoliving nel periodo primaverile, ti consigliamo di non perderti le aperture straordinarie di queste giornate.
Quest’anno è la trentunesima edizione delle Giornate FAI di Primavera e si svolgerà abato 25 e domenica 26 marzo 2023.
Sono oltre 750 luoghi in 400 città, solitamente chiusi al pubblico, che in occasione di questo weekend apriranno le loro porte, grazie ad un piccolo contributo libero.
Per partecipare basterà, infatti, versare un contributo non obbligatorio a partire dai 3 euro e se farai la donazione online avrai la possibilità di prenotare la tua visita.
Potrai anche sottoscrivere una tessera annuale con l’associazione, facendo un gesto concreto per contribuire a proteggere arte e bellezza italiane.
NB: (l’elenco aggiornato dei luoghi aperti e le modalità di partecipazione saranno pubblicate sul sito ufficiale FAI dal 15 marzo)
A Napoli, troverai ben 20 luoghi aperti da poter visitare durante il weekend delle Giornate FAI di Primavera. Scopriamoli insieme!
Giornate FAI di Primavera: luoghi aperti a Napoli
Come abbiamo accennato sono 20 i posti da vedere a Napoli e dintorni. Alcuni sono eccezionalmente aperti al pubblico solo in queste giornate.
Se sei in città il 26 e il 27 marzo, questa è davvero un’occasione da non perdere!
Ecco la lista:
- Villa Rosebery – Parco e Palazzina Borbonica: visita del Parco, che unisce la flora mediterranea allo stile del giardino inglese, si prosegue poi verso la Casina Borbonica con le sue sale di rappresentanza, ancora continuando nel parco si giunge alla Darsena per poi concludere il giro alla Grande Foresteria;
- Vigna di San Martino: una campagna incontaminata tra vigne e ulivi nel centro di Napoli da cui è possibile godere della natura circostante e di un panorama mozzafiato della città. Si segnala che il percorso è di media difficoltà e si raccomanda abbigliamento e scarpe comode preferibilmente da trekking;
- Villa Romana dei Bagni della Regina Giovanna a Sorrento: tour guidato attraverso il percorso consueto, la scoperta di alcuni ambienti eccezionali, normalmente non fruibili, grazie alla partecipazione degli archeologi dell’Istituto Winckelmann – Humboldt dell’Universität zu Berlin. In particolar modo verranno messe in luce le recenti ed inedite scoperte nell’area;
- Palazzo Salerno: non è abitualmente visitabile perché sede del Comando Forze Operative Sud dell’Esercito Italiano. Questo Comando vanta le pagine più epiche della prima e seconda guerra mondiale e, come comandanti, la storia di quattro Re d’Italia. Si visiteranno gli ampi saloni, le stanze che raccontano la storia del Comando e la Chiesa. Poi, inaspettatamente, i visitatori entreranno in un giardino storico con essenze arboree di particole pregio e una collezione di capitelli di epoca romana di Leopoldo di Borbone. Dalle due terrazze si potrà ammirare un panorama insolito su Piazza del Plebiscito e sul Golfo di Napoli;
- Hotel San Francesco al Monte: potrai scoprire l’antico monastero poi trasformato in Boutique Hotel. Di grande effetto sono le splendide terrazze fiorite che si affacciano sul golfo, ai piedi della Certosa e della Vigna di San Martino.;
- Istituto Colosimo: visita all’antico convento, il teatro perfettamente conservato e tutti gli ambienti attualmente utilizzati per le attività dell’Istituto Paolo Colosimo e dei suoi studenti.;
- Accademia delle Belle Arti: la visita, a cura degli studenti dell’Accademia, ci porterà alla scoperta del lavoro che avviene nei laboratori di scultura, pittura, scenotecnica, incisione e nuove tecnologie dell’arte (NTA). Si visiteranno la Sala Palizzi, con 120 opere donate dall’artista nel 1898, e la Pinacoteca. Le opere presenti nel museo riguardano diversi periodi storici, seppur risulta prevalere il numero di quelle eseguite dagli stessi allievi dell’Accademia, nel corso dell’Ottocento. Si prosegue alla scoperta delle Biblioteca dedicata alla memoria di Anna Caputi, sua storica curatrice. Attualmente la Biblioteca possiede circa 30.000 volumi di cui circa 1.000 antichi. Il fondo antico è costituito da pubblicazioni a carattere generale, ma anche manuali tecnici (soprattutto francesi e tedeschi) riguardanti la storia dell’arte, l’arte decorativa, l’arte industriale, l’anatomia artistica, il disegno, la chimica e la geometria;
- Castello Giusso di Vico Equense: l’occasione per ricostruire e approfondire l’evoluzione del Castello, la cui storia è legata indissolubilmente a quella della città di Vico Equense;
- Chiesa di San Francesco e Sant’Antonio a Pozzuoli: sarà possibile ammirare l’interno della chiesa. La ricchezza di linee e la varietà dei marmi degli altari in marmo policromo, è l’aspetto più interessante della chiesa, che ospita numerose opere d’arte tra cui in particolare ricordiamo la Cappella di Sant’Antonio che presenta un altare in marmo policromo della seconda metà del XVIII secolo, sormontato da un polittico con una nicchia centrale che accoglie la statua seicentesca del Santo. Il polittico è diviso in riquadri in cui sono raffigurati, ad opera di un artista ignoto , gli episodi della vita del Santo ed è decorato con cornici in oro zecchino e con motivi floreali e geometrici;
- Villa Albertini di Nola: è un bene condominiale normalmente non visitabile. Per le Giornate FAI, in via del tutto eccezionale i condomini rendono fruibili alcuni spazi solitamente inaccessibili. Il percorso parte dalla Cappella detta della Regina, dove nel 1779, Ferdinando IV e Maria Carolina presenziarono la prima messa per l’inaugurazione della Villa Reale di Albertini e Cacciabella. Dalla Loggia si ha un bellissimo sguardo su tutto il complesso e la corte, ma anche su quello che resta del vecchio Giardino della Regina, dove si coltivavano i suoi Garofani preferiti. Dalla loggia si potranno inoltre vedere i vecchi locali dove ci fu la coltivazione del Baco da Seta a supporto della Real Seteria di San Leucio. Infatti i viali che conducevano alla villa erano costeggiati da alberi di gelso, le cui foglie servirono alla coltivazione dei bachi;
- Fescina di Quarto: Il bene costituisce una proprietà privata normalmente non aperta al pubblico. E’ possibile visitare l’area esterna, mentre l’interno dei tre mausolei non è praticabile per motivi di sicurezza. L’intervento finanziato a seguito del concorso “Luoghi del cuore” ha previsto la messa in sicurezza della tettoia protettiva, il ripristino della recinzione esterna e la collocazione di pannelli esplicativi;
- Stadio Antonino Pio di Pozzuoli: struttura recuperata dai tecnici della soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei. Ciò che si presenta è un suggestivo spazio, dove si staglia un ingresso monumentale, dal quale i partecipanti agli agoni avevano accesso alla pista. Il varco è costituito da una doppia cortina di archi in “piperno”, originariamente rivestiti d’intonaco chiaro. Costeggiando l’antica pista si potrà giungere all’ambulacro, che sosteneva la summa cavea e immetteva gli spettatori nell’ima e nella media cavea tramite i vomitoria. Nell’ambulacro vedremo i resti della casa colonica nonché presenza di ceneri vulcaniche; sarà possibile ammirare le tracce delle tecniche di costruzione romane lungo le pareti, resti di intonaco rosso e giallo ocra e di pavimenti in cocciopesto. Incontreremo i resti degli avamposti, cioè gli ingressi per gli spettatori poi murati e i blocchi forati da cui veniva issato il velarium. Uscendo si incontrano i resti della probabile villa di Cicerone;
- Villa di Livia di Pozzuoli: Il bene è adibito a sala eventi ed è proprietà privata, anche se è possibile visitarlo previo appuntamento. Il percorso inizia dal giardino esterno alla Villa, prosegue lungo il corridoio a ridosso delle mura perimetrali, attraversa l’aula ad esedra, con pavimenti in mosaico e pareti ricoperte da affreschi e marmi policromi. Raggiunge quindi l’atrium, corpo centrale della villa, la terrazza panoramica e quindi si avvia all’uscita attraverso il piano superiore del casolare moderno di inzio ‘900 appoggiato sulle rovine;
- Baia di Ieranto – Laboratorio Chasing the sun: Chasing the Sun è un laboratorio itinerante, ideato e condotta da Gaia Gargiulo, guida ambientale AIGAE. I partecipanti saranno guidati alla identificazione e alla raccolta di elementi vegetali e introdotti alla tecnica della stampa solare, che permetterà di creare un cianotipo su cartolina, unico e personale in base alla creatività di ognuno, da portarsi via insieme al ricordo di questa bellissima esperienza in natura. L’appuntamento è previsto per le ore 11.30 con ritrovo nell’area picnic presso la Casa Colonica e Punto FAI al centro dell’oliveto per sviluppare le stampe e, nel tempo di attesa che servirà, fare una sosta per consumare eventuale colazione al sacco. I partecipanti saranno liberi di trattenersi oltre la fine dell’attività. Nella giornata di sabato 25 marzo sarà presente anche Rossella Lanzieri, naturalista di ASOIM, impegnata quest’anno alla baia in un progetto di monitoraggio ornitologico, che darà modo ai partecipanti di fare una esperienza di uso della cianotipia per fissare le osservazioni in natura;
- Il Rosaio di Anacapri: Per oltre 30 anni, dal 1948, Graham Greene venne ogni estate. Chi non conosce uno dei suoi romanzi gialli più famosi, “Il terzo uomo”? Greene lo scrisse nella casa “Il Giardino delle Rose”. Oggi la casa è di proprietà privata della famiglia Riccio, che negli ultimi anni ha richiamato l’attenzione sulla storia di Anacapri attraverso numerose iniziative culturali dando vita nel 2012 ad un’associazione culturale che porta il nome della dimora storica nata per sostenere e promuovere la cultura artistica sull’isola di Capri nel solco della sua tradizione storica ‘Casa Il Rosaio’;
- Anfiteatro cumano di Bacoli: L’anfiteatro è un luogo in gran parte inesplorato: si vedono solo l’ingresso meridionale, parte dell’arena e delle gradinate della cavea, e il muro perimetrale. Ad occupare il suo territorio, un frutteto privato organizzato su terrazzamenti che presenta parte delle arcate della summa cavea Il luogo, solitamente chiuso per problemi di personale, restituisce una immagine particolare del contesto in cui ci troviamo. Siamo in uno degli anfiteatri più antichi di Italia, un luogo che ci rimanda ad una fase costruttiva molto importante della storia di Cuma, una fase in cui essa stava ridisegnando la nuova città romana e costruiva un anfiteatro con tutte le conseguenze di socialità che comportava. Oggi ci troviamo però di fronte ad un luogo molto verde, poco archeologico, quasi bucolico, uno spazio occupato da orti e frutteti, che aderisce alla trasformazione degli spazi avvenuta nel momento di passaggio dall’età classica a quella medievale. Questo luogo ne è una rappresentazione simbolica;
- Real Osservatorio Vesuviano a Ercolano: Accompagnati dagli Apprendisti Ciceroni e dai volontari, la visita – che seguirà tanto un filone storico, quanto scientifico, artistico e musicale – condurrà i visitatori alla scoperta di una perla dell’area vesuviana, recentemente riaperta al pubblico dopo anni di chiusura. Sarà possibile immergersi nella natura e vivere il proprio territorio da una prospettiva suggestiva, comprendere il panorama scientifico del tempo, conoscere le biografie delle personalità più illustri che vi hanno lavorato (ad esempio Mercalli), osservare strumenti scientifici originali, per lasciarsi infine stupire da una magnifica collezione di minerali e…dalle medaglie di lava, una collezione tutta da scoprire. Infine, vi saranno anche interventi degli esperti, che sveleranno i segreti scientifici delle strumentazioni ivi presenti, pronti a soddisfare qualsiasi curiosità;
- Colombario del Fusaro di Bacoli: La necropoli oggetto della visita è una interessante testimonianza del passato: essa mostra sepolture ad inumazione e ad incinerazione databili tra il I° sec. a.C. fino alla prima metà del III sec. d.C., come si potrà osservare dall’alternanza di strati ad opera reticolata, laterizia ed in alcuni casi mista presenti sulle pareti dei vari ruderi. Ci troveremo di fronte ad una serie di ambienti al livello della strada e ad un edificio ipogeo del tipo, appunto, a colombario. Nel settore nord-occidentale del complesso, al livello superiore, vedremo quattro ambienti a pianta rettangolare, realizzati tutti in opera laterizia, tranne qualcuno che presenta pareti in opera reticolata .Nel settore sud-orientale, invece, vi è un vasto recinto con panca e semicolonne in laterizio rivestite di intonaco; al centro di tale recinto si colloca l’imponente copertura in opera cementizia dell’ipogeo, a forma di piccola piramide a doppio gradone.
Speriamo di averti dato tanti spunti interessanti per poter vivere un weekend di primavera a Napoli all’insegna della cultura e della bellezza paesaggistica.
Ti aspettiamo a Napoliving!

Sara Daniele, copywriter, blogger, travel marketer. Laureata in Lingue e Letterature Straniere. Napoletana di origine e di indole, ho vissuto per due mesi a Londra e una parte del mio cuore è rimasta lì. Mi sento cittadina del mondo, ma l’odore del caffè mi riporta sempre a casa. Ho trovato la mia dimensione nel blogging e nei social media, perché uniscono le tre cose che più mi piacciono: le parole, le connessioni umane e la comunicazione.