Il Santuario di Montevergine, una frazione di Mercogliano in provincia di Avellino, è tra i più venerati e visitati del sud Italia.

Situato a 1270 metri sul livello del mare ai piedi del Partenio, fu fondato nel 1118 da San Guglielmo da Vercelli, un religioso in cerca di meditazione e solitudine.

L’aspetto maestoso e imponente assunto attualmente dall’Abbazia di Montevergine è il frutto di molti rimaneggiamenti avvenuti negli anni.

Il complesso, monumento nazionale, comprende due chiese – una più antica e una più nuova – il monastero, la foresteria, il campanile e la cripta.

Visitare il Santuario di Montevergine è un’esperienza coinvolgente e suggestiva.

Abbazia di Montevergine: cenni storici

Nel 1430 il Santuario fu venduto alla Casa dell’Annunziata a Napoli e solo dopo un secolo e mezzo, Papa Sisto V ridiede al complesso la sua indipendenza.

Durante il 1500, grazie ad una cospicua donazione, la chiesa fu dotata di un altare barocco, custode dell’immagine della Vergine, attribuita a Montano d’Arezzo e dipinta sul legno. 

Purtroppo gli sfortunati eventi dell’Abbazia non erano terminati: nel 1611 la foresteria fu danneggiata da un incendio e nel 1629 si assistette al crollo della navata centrale della chiesa.

Le cose iniziarono a migliorare quando nel 1868 il consiglio di stato affermò che le abbazie non erano più soggette a soppressione economica, quindi i beni confiscati vennero restituiti.

In quello stesso anno il Santuario di Montevergine fu dichiarato Monumento Nazionale e nel 1884 fu inaugurata la stazione meteorologica.

Nella metà del XX secolo, l’Abbazia di Montevergine acquistò sempre più fama, diventando uno dei santuari più visitati del Sud Italia, e vennero ristrutturate la foresteria, il monastero e la basilica antica.

Nel 1956, venne aperta la funicolare che collegava Montevergine a Mercogliano in 7 minuti e nel 1961 fu inaugurata la nuova basilica, progettata dall’architetto Florestano Di Fausto.

Degli anni ‘60 è anche la cripta con le spoglie di San Guglielmo.

Al complesso, oltre gli edifici sul Partenio, appartiene il Palazzo abbaziale di Loreto, al centro di Mercogliano, dove sono presenti una farmacia risalente al 1753 e una biblioteca.

Il quadro della Madonna è collocato nella Cappella del Crocifisso all’interno della Basilica antica e si stima ogni anno sia visitato da circa un milione e mezzo di pellegrini.

Santuario di Montevergine: pellegrinaggi e visite

In passato, i pellegrinaggi al Santuario erano caratterizzati dal digiuno e una tradizione voleva che le ragazze non sposate effettuassero la salita a piedi, intrecciando rami di ginestra con la promessa di ritornare l’anno successivo a scioglierli con il proprio sposo.

Un’altra ricorrenza molto sentita è quella della Candelora, legata al culto della Madonna di Montevergine, chiamata anche Mamma Schiavona.

La leggenda narra che nel 1200 una coppia di innamorati omosessuali fosse stata imprigionata in un albero in lastre di ghiaccio.

Per intercessione di Maria Vergine, un raggio di sole le sciolse, liberando i due giovani.

Da quel giorno, durante la festa della Candelora, è effettuato anche il pellegrinaggio denominato “juta dei femminielli” per rendere omaggio alla Mamma Schiavona.

Per le visite al Santuario, puoi dare un’occhiata a questo link per trovare tutte le informazioni, mentre per la funicolare devi verificare orari e tariffe a questo numero 0825 789000.

Speriamo di averti dato informazioni utili alla visita di questo luogo incantevole e suggestivo e non vediamo l’ora di accoglierti nelle camere di Napoliving per consigliarti altri itinerari entusiasmanti.